Esteri

A Gaza, all'insaputa di Netanyahu, l'IDF annuncia una pausa tattica quotidiana dell'attività militare

L'esercito israeliano, domenica, ha annunciato di aver iniziato ad attuare a Gaza una pausa tattica nella quotidiana attività militare lungo una via di comunicazione chiave che collega il sud al centro della Striscia, per migliorare la consegna degli aiuti umanitari.

Pertanto, tutti i giorni tra le 8:00 e le 19:00 lungo la via Salah a-Din, tra il valico di frontiera di Kerem Shalom (confine orientale di Rafah) fino all'area nei pressi di Khan Younis, non dovrebbero svolgersi azioni militari da parte dell'esercito israeliano.

Il condizionale è d'obbligo sia perché tale annuncio è arrivato a sorpresa, deciso unilateralmente dall'IDF senza che Netanyahu ed il suo gabinetto ne fossero informati, sia perché non ne sono ancora ben chiari i termini, visto che durante il giorno i combattimenti sono continuati sia nel sud che nel centro della Striscia (dove è stato colpita un'abitazione nel campo profughi di Bureij, dove sono stati uccisi almeno 9 civili - immagine in alto), ad esclusione del nord dove invece nelle ultime ore non si sono registrati bombardamenti, né da parte dell'aviazione, né da parte dell'artiglieria.

La decisione presa unilateralmente dall'IDF potrebbe essere letta come una sorta di messaggio al governo Netanyahu, che alla Knesset mentre vuole aumentare il limite di età per richiamare in servizio i riservisti, al tempo stesso si rifiuta di licenziare una legge che renda obbligatorio il servizio di leva per gli haredi, ultraortodossi che dedicano il loro tempo allo studio dei testi religiosi tradizionali, che finora ne erano stati esentati.

La questione dell'arruolamento degli haredi ha aumentato le divisioni all'interno della società, dando ulteriore linfa a coloro che protestano per chiedere le dimissioni di Netanyahu e un ritorno alle urne.

Intanto continuano a crescere i numeri del genocidio in atto in Palestina (a Gaza e in Cisgiordania) dove il numero ufficiale delle vittime è ormai prossimo a 38mila (oltre a 10mila dispersi), mentre quello dei feriti ha superato 90mila.




Crediti immagine: x.com/SuppressedNws/status/1802385553050017906/photo/1

Autore Giuseppe Ballerini
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