Il GP di Gran Bretagna di Formula 1 ha mantenuto le attese fino al penultimo dei 52 giri previsti. A parte le due safety car entrate in pista nella prima parte di gara a seguito di due incidenti, il quarto gp della stagione non aveva offerto fino a quel momento nessun motivo di interesse con le Mercedes di Hamilton e Bottas distanziate di circa un paio di secondi saldamente al comando e la Red Bull di Verstappen terza, ma distanziata di oltre 17 secondi.

Come detto, la gara era solo una formalità per timbrare ufficialmente la superiorità della Mercedes. Unici momenti di svago per interrompere la noia sono stati due incidenti: il primo causato dalla Red Bull di Albon ai danni della Haas di Magnussen, finito fuori pista per un contatto con il pilota thailandese che per questo è stato penalizzato di 5 secondi; il secondo per un'uscita di pista dell'AlphaTauri di Kvyat che, forse per un problema alla ruota posteriore sinistra, si è schiantato - fortunatamente senza conseguenze per lui - alla curva 11.

Alla seconda safety car, tutti i piloti sono rientrati ai box per montare le gomme dure, in modo da arrivare in fondo alla gara senza più effettuare cambi. Strategia non seguita dalla Haas di Grosjean che, seppure gli abbia consentito per gran parte della gara di galleggiare tra i primi dieci, non gli ha però evitato di terminare penultimo davanti a Raikkonen, ma solo perché questi nel finale ha dovuto fermarsi ai box per cambiare l'ala anteriore, di cui aveva perso una metà.

Mentre i primi quattro, di cui faceva parte il ferrarista Leclerc, che nonostante la vettura era riuscito a mantenere la posizione conquistata in qualifica, hanno fatto gara a sé, nelle posizioni di rincalzo, McLaren, Renault, Racing Point (con il solo Stroll perché Hulkenberg, che ha sostituito Perez fermato dalla Covid, non è riuscito a prendere il via per un guasto alla sua vettura) e Ferrari (con Vettel), si sono dati battaglia per conquistare il migliore piazzamento tra i primi dieci.

In pratica, la vera gara si è svolta per le posizioni di rincalzo... fino al penultimo giro.

Valtteri Bottas nella parte finale del gran premio, comunicando con il suo ingegnere al box, si era lamentato più volte del pneumatico anteriore sinistro, perché gli stava causando troppe vibrazioni. E che le vibrazioni fossero reali lo dimostravano anche i tempi, con il finlandese che non riusciva più a tenere il passo del compagno di scuderia, incrementando progressivamente il suo svantaggio.

E quando mancavano due giri al termine, dopo aver superato l'ingresso ai box e ormai in vista del rettilineo del traguardo, il pneumatico anteriore sinistro di Bottas cede, con il finlandese che deve compiere un giro su tre ruote per tornare ai box ed effettuare il cambio gomme. Finirà 11.esimo dietro la Ferrari di Vettel.

All'ultimo giro la scena si ripete, quasi per la McLaren di Sainz (anche lui con le gomme "bianche", che taglierà il traguardo 13.esimo) e per la Mercedes di Hamilton. Per il pilota inglese, non c'è altra alternativa che cercare di tagliare il traguardo su tre ruote... ci riesce e, nonostante tutto, si piazza sul primo gradino del podio.

E Verstappen? Avrebbe potuto vincere il gran premio se nel penultimo giro, per cercare di guadagnare un punto in più mettendo a segno il giro veloce, non si fosse fermato ai box per montare i pneumatici soft. L'olandese è così arrivato secondo subito dopo Hamilton, imprecando via radio per quanto accaduto. E incredibilmente, ancora una volta, la disastrata Ferrari di "san" Leclerc è miracolosamente arrivata sul podio, tagliando il traguardo al terzo posto!

Questi gli altri piazzamenti: Ricciardo (Renault), quarto; Norris (McLaren), quinto; Ocon (Renault), sesto; Gasly (AlphaTauri), settimo; Albon (Red Bull), ottavo; Stroll (Racing Poin), nono.

Dopo questa gara, Hamilton guida la classifica del mondiale con 88 punti, seguito da Bottas con 58, Verstappen con 52, Norris con 36 e Leclerc con 33.

Domenica prossima si correrà nuovamente a Silverstone, per il Gran Premio del 70° Anniversario.