Perché si festeggia l'8 marzo? Ormai la ricorrenza della Festa della Donna, o meglio la giornata Internazionale della Donna, è alle porte e tutto il mondo si appresta a celebrarla. Tutti i paesi la conoscono ma sono in pochi quelli che sanno i veri motivi per cui la si festeggia e le ragioni che hanno portato alla istituzione della ricorrenza.

La Festa della Donna è globalmente vista come la giornata a cui prestare attenzione e riconoscenza all'universo femminile, con la festività che in Italia è associata anche alla pianta della mimosa. In verità, questa è un'usanza tutta nostrana e che fu introdotta nel 1946 da due attiviste dell'Unione delle Donne Teresa Mattei e Rita Montagnana. Perché la mimosa? La risposta è semplice, visto che la pianta fiorisce proprio in quel periodo e in più è assolutamente economica e quindi accessibile a tutti.

Oltre all'aspetto floreale, la Festa della Donna ultimamente ha subito anche un forte connotato consumistico. Per media e pubblicità, questa è infatti la giornata in cui ogni marito deve regalare alla propria donna qualcosa di speciale. Naturalmente non tutti possono permettersi gioielli o altri gingilli, ma ultimanete stanno spopolando coupon di centri benessere o buoni per interventi a base di filler oppure di estetismo più tradizionale.

La storia dell'8 marzo

La scelta dell'8 marzo come giorno per festeggiare la Festa della Donna ha radici molto antiche. Si deve fare infatti un salto all'indietro nel tempo molto lungo fino al 1909. Per la precisione poi ci dobbiamo spostare negli Stati Uniti, anche se la ricorrenza all'epoca si svolgeva a fine febbraio. La festa venne istituita per ricordare tutte le conquiste sociali, ma anche le sofferenze, che le donne di tutto il mondo hanno vissuto sulla propria pelle.

La scelta dell'8 marzo deriva da un avvenimento assolutamente drammatico, anche se in realtà avvenne il 25 marzo del 1911. Si tratta del famoso e tragico rogo della Triangle Shirtwaist Company, una fabbrica di camicette alla moda di New York. Quel funesto giorno, nella fabbrica scoppiò un incendio che costo la vita a 146 operai, di cui 129 donne. La maggior parte di loro era di origine italiana e di età giovanissima, anche inferiore ai 14 anni.

Molte di loro morirono nel tentativo di scampare alle fiamme gettandosi dalle finestre del'edificio, visto che le porte erano state sbarrate dai due proprietari per limitare le pause e i furti. Entrambi gli indistriali poi furono nel processo assolti da ogni accusa, oltre che risarciti di 445 dollari per ogni operaio morto mentre alle famiglie ne furono dati solo 75. Festa della Donna quindi vuol dire fortemente festa del rispetto del lavoro femminile, una accezione che purtroppo ancora ai giorni d'oggi viene fortemente dimenticata.

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