In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2022 a Tarquinia, nella Necropoli Monterozzi, apertura straordinaria della Tomba dell’Orco Sabato 24 e Domenica 25 Settembre. con appuntamenti alle ore 10, 11 e 12 di fronte alla Necropoli di Monterozzi con scarpe comode e se possibile automuniti. Accesso consentito fino a un massimo di dieci visitatori alla volta.

C’era una volta….l’Orco. No, non è l’incipit di una favola, ma l’annuncio delle GEP 2022 che tornano, anche quest’anno, a Tarquinia. Per regalare la possibilità di ammirare un altro fantastico sepolcro. Dopo la Tomba degli Auguri, dei Tori, del Barone, grazie alle aperture straordinarie estive, ora è la volta della Tomba dell’Orco. Si potrà scegliere il momento migliore e più comodo per visitarla, fra quelli proposti, e vedere quale è preferibile.

La Tomba dell’Orco, databile al IV secolo a.C., forse è appartenuta alla famiglia dei Murina, ricollegabile agli Spurinna. Composta di due grandi camere sepolcrali, di cui la prima è la più antica, che hanno subìto molte trasformazioni tra la fine del IV e gli inizi del II secolo a.C. per renderle comunicanti. Scoperta nel 1868 nella necropoli di Monterozzi, la sua originalità è nella stringente fusione, nelle raffigurazioni rappresentate, della simbologia della mitologia greca con quella etrusca. Tanto che le scene che si possono ammirare non hanno una dimensione ‘goliardica’, ma al contrario di forte ‘tensione’. Questo perché comincia ad instaurarsi una nuova concezione della morte, non più sereno proseguimento della vita terrena, ma angosciosa paura del temibile mondo ultraterreno. Il nome deriva dalla rappresentazione dell’accecamento del ciclope Polifemo (ossia l’Orco).

Inoltre, vi è una delle poche rappresentazioni conosciute del demone etrusco Tuchulcha (ma anche di quello femminile Vanth). A tale proposito peculiare la raffigurazione, nella prima camera, della presenza femminile di una commensale, ricondotta a Velcha. Fra gli altri ‘personaggi’ protagonisti delle scene dell’Aldilà, che circondano il soggetto principale (il defunto, un magistrato, disteso sul letto del suo banchetto funebre), abbiamo molte figure del mondo ellenistico. Oltre ad Ade, re degli Inferi, con una pelle di lupo, affiancato da Persefone; e poi Gerione e altri mostri infernali.

Dal mondo greco, invece, provengono, sicuramente in primis Ulisse che acceca Polifemo, anche se non è purtroppo ben conservato; Teseo; Agamennone e Aiace, individuabili facilmente perché i loro nomi sono indicati.

Insomma una ricchezza di suggestioni attendono i visitatori. Per un tuffo nella mitologia greca, oltre che nella storia e nell’archeologia.


* FONTE: Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale