Tutto sembra essere avvolto nel mistero ma, assicurano i bene informati, tutto secondo i piani previsti dai due Big del momento: Salvini e Di Maio.

Il secondo giro di consultazioni servirà a forgiare ancor di più quelle che sono le finalità della Lega e del M5S che, dopo aver umiliato i rispettivi antagonisti si preparano a vestire i panni dei nuovi "padroni" del bel Paese.

Mattarella deve decidere a chi affidare l'incarico che, secondo voci di corridoio, con molta probabilità, cadrà nelle fauci dell' enfant prodige Gigino Di Maio.

Intanto oggi, i primi  a comparire nella stanza sacra del Quirinale sono stati i rappresentanti delle Autonomie, seguiti da quelli del Gruppo misto.

Secondo Emma Bonino "chi ha avuto più voti ha il diritto e persino la responsabilità e il dovere di provare a costruire una maggioranza parlamentare e di governo”.

Per Riccardo Nencini c'è "necessità di far accelerare la proposta concreta di un governo. C'è anche la crisi siriana che ce lo impone".

Maurizio Lupi, di Noi con l'Italia, dopo l'incontro con Mattarella, ha detto: "La coalizione di centrodestra ha la maggioranza relativa e dividere questa coalizione sarebbe un gravissimo errore, con veti che tra l'altro sono incomprensibili".

"Per le consultazioni si deve uscire dai personalismi trattando dei temi urgenti del Paese" - ha detto il leader di Liberi e uguali, Pietro Grasso, secondo il quale - " vista la crisi in Siria serve una accelerazione per risolvere la crisi di governo e non attendere le consultazioni regionali".

Nel pomeriggio: Pd, centrodestra unito e M5s. 

Venerdì saliranno al Colle il presidente emerito Napolitano e i presidenti  di Camera e Senato, Fico e Casellati.