Francia: l'appello della nonna di Nahel M affinché le violenze cessino, dopo che un auto è stata lanciata contro l'abitazione del sindaco di l'Haÿ-les-Rose
Secondo quanto riportato via social dal ministro degli interni francese, Gérald Darmanin, quella di ieri è stata la notte più tranquilla da quando sono scoppiati i disordini in tutta la Francia: solo 719 i fermi effettuati "grazie all'azione decisiva delle forze dell'ordine".
Un'azione decisa che però non è riuscita ad evitare l'attentato contro l'abitazione del sindaco di l'Haÿ-les-Rose (municipio alle porte di Parigi), Vincent Jeanbrun, effettuato con una vettura che si è schiantata contro un muretto a protezione delle mura perimetrali.
Ma chi ha portato l'attacco non si è scoraggiato. Ha dato fuoco alla vettura e ha poi inseguito con petardi e fuochi d'artificio la moglie e i figli del sindaco, rimasti feriti. La donna ne avrà per tre mesi, a seguito della frattura di una gamba.
Durante la sua visita a L'Hay-les-Roses per mostrare sostegno al sindaco, il primo ministro francese Elisabeth Borne ha detto di esser rimasta scioccata dall'accaduto, rimarcando che nessuna violenza rimarrà impunita e che i responsabili saranno perseguiti con la massima severità. L'ufficio del procuratore di Créteil ha confermato all'Afp che è stata aperta un'inchiesta per tentato omicidio.
Nel pomeriggio, la nonna di Nahel M, il 17enne la cui uccisione da parte di un poliziotto ha dato origine alle violenze di questa settimana, in una intervista rilasciata a BFM TV, ha chiesto che le violenze cessino, aggiungendo di non volere che la morte d suo nipote sia utilizzata come scusa perché vengano distrutti negozi, scuole e autobus.
La donna, che ha dichiarato che la morte di Nahel abbia spezzato anche la vita di sua figlia, ha detto di volere giustizia nei confronti dei responsabili, ma non che a farne le spese siano altri.
Anche stanotte saranno decine di migliaia i poliziotti schierati in tutta la Francia, 7mila in più quelli nell'area di Parigi. Ma qualunque sia il loro numero, questo non risolverà i ciò che sta all'origine delle proteste: disoccupazione, problemi abitativi, problemi sociali... razzismo.
Per paradosso, le persone che manifestano stanno distruggendo soprattutto i loro quartieri, il loro ambiente, annientando le loro stesse risorse... già limitate!