L'ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite, Danny Danon, ha informato il Segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres, che l'UNRWA deve cessare tutte le sue attività nella Gerusalemme occupata e abbandonare le sue strutture entro giovedì.
La legge approvata dalla Knesset prevede l'UNRWA non possa avere più alcun contatto con alcuna autorità israeliana, il che non sarà più possibile alcun coordinamento volto a garantire spostamenti sicuri per il personale dell'UNRWA, impedendo anche ai suoi dipendenti internazionali di ottenere visti d'ingresso e di lavorare nei territori palestinesi occupati.
La legge porrà inoltre ostacoli ai rapporti dell'UNRWA con le banche israeliane, in modo da impedire lo spostamento del denaro, il pagamento degli stipendi, anche in Cisgiordania.
Non per nulla lo Stato ebraico di Israele è da considerarsi uno Stato canaglia. Ad ulteriore riprova, lo scambio di prigionieri avvenuto giovedì.
Al rilascio di 3 prigionieri israeliani e 5 thailandesi da parte di Hamsa, Israele ha rilasciato dalla prigione di Ofer 110 prigionieri palestinesi: 32 condannati all'ergastolo, 48 a numerosi anni di carcere, oltre a 30 minorenni.
Ma i palestinesi, a differenza degli ebrei israeliani, non possono festeggiare: a Gaza i droni che volavano sopra la Striscia hanno lanciato volantini che intimavano di non dar vita ad alcuna celebrazione.
E non solo a Gaza. A Kafr Aqab, un quartiere nella Gerusalemme Est occupata, la polizia israeliana ha arrestato 12 palestinesi per aver festeggiato il rilascio dei prigionieri palestinesi. In una dichiarazione, la polizia israeliana ha affermato che gli arrestati erano "sostenitori di Hamas che hanno partecipato al sostegno di un prigioniero rilasciato".
"Secondo le direttive del Commissario generale, qualsiasi tentativo di turbare l'ordine o di sostenere il terrorismo sarà trattato con fermezza", si legge nella dichiarazione.