Il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha riassunto il vertice di Vilnius conclusosi mercoledì 12 luglio) sottolineando come più che positivo il fatto che i leader della NATO abbiano preso importanti decisioni nel definire i confini futuri dell'Alleanza, nel concordare piani di difesa più dettagliati e robusti dai tempi della Guerra Fredda, nel rafforzare il loro impegno per gli investimenti nella difesa, nell'avvicinare l'ingresso dell'Ucraina nella NATO, oltre a rendere ancor più forti le partnership con altre nazioni (in tutto il mondo).

A Volodymyr Zelenskyy gli alleati hanno annunciato un nuovo pacchetto di assistenza pluriennale per aiutare la il passaggio dell'Ucraina dai sistemi di difesa dell'era sovietica a quelli standard utilizzati dalla NATO e rendere le loro forze pienamente interoperabili con quelle dell'Alleanza atlantica, ribadendo anche che l'Ucraina diventerà un Paese membro, accelerandone il processo di adesione da un processo in due fasi a un processo ad una fase... una volta terminato il conflitto con la Russia.

Kiev, dal vertice di Vilnius sperava forse di ottenere di più. In ogni caso, sta ora "rivendendo" quanto ottenuto come un successo. Andrij Borysovyc Jermak, capo dell'Ufficio del Presidente Zelensky, membro del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale dell'Ucraina e presidente della sede di coordinamento per gli affari umanitari e sociali, ha dichiarato che a seguito del vertice, l'Ucraina, oltre al sostegno militare, che comprende forniture di armi, assistenza allo sviluppo dell'industria della difesa, addestramento e cooperazione nei settori dell'intelligence e della sicurezza informatica, otterrà supporto per la propria stabilità economica, finanziaria ed energetica... senza dimenticare che, in ogni caso, diventerà un Paese membro della Nato.

Quanto questa "garanzia" possa aiutare in futuri colloqui di pace è tutto da vedere.  Nel frattempo, e non poteva essere altrimenti, i russi annunciano ritorsioni e minacciano conseguenze gravi per l'invio di nuove armi (in particolar modo gli F-16 in grado di lanciare ordigni nucleari) per quello che, non a torto, definiscono un accerchiamento da parte della Nato, che ha riportato il confronto tra Russia e occidente ai tempi della Guerra fredda.

Al momento, l'unico risultato certo del vertice di Vilnius è che il conflitto russo-ucraino continuerà a tempo indeterminato, mentre una qualsiasi prospettiva di pace è oramai sempre più remota.