All'esame a Bruxelles la delicatissima questione dell'Ets sul trasporto marittimo
La contestata direttiva Ets, che rischia di compromettere la competitività dei porti del Mediterraneo, tra cui quello di Gioia Tauro, potrebbe avere nuovi sviluppi se, come sembra, la tassa sulle emissioni sarà estesa anche a portacontainer con scalo nei porti africani.
Una notizia che tutte le forze politiche stanno aspettando con fiducia, e che appoggiano convintamente, ma secondo alcuni si tratta di un sorta di ripensamento che va sottolineato per alcune forze politiche almeno.
L'eurodeputato Denis Nesci del gruppo Ecr, che sul tema sta impegnandosi attivamente dall'inizio del suo mandato in una nota ha voluto fare una precisazione: "La direttiva fu votata, ad eccezione di Fratelli d'Italia e Lega, da tutti i partiti italiani e i toni trionfalistici con cui si accoglie la condivisibilmente auspicata iniziativa ad estendere la tassa sulle emissioni, risultano paradossali oggi. Accogliamo con favore la rediviva responsabilità di chi votò a favore di questa follia ideologica lo scorso aprile, e che adesso nel tentativo di redimersi tenta di trovare soluzioni postume".
Continua Nesci: "Ben venga lo sforzo di tutti i soggetti istituzionali mirato alla risoluzione di una questione che potrebbe pregiudicare il tessuto economico e sociale legato alla grande infrastruttura portuale. Fratelli d’Italia è impegnata in questa direzione senza megafoni. Ma per il rispetto della verità - dice ancora - è giusto sottolineare che sarebbe stato meglio avere avuto il coraggio di votare in Aula seguendo le istanze dei territori e non le forzature ideologiche dettate dai partiti. Confidiamo dunque - conclude l'europarlamentare - nel buon senso e nella serietà di tutti, affinché proclami e spot elettorali possano essere risparmiati nell’esclusivo interesse di un esito positivo di una vicenda complessa e delicata per l’indotto e soprattutto per le migliaia di lavoratori interessati”.
Due settimane, fa l'eurodeputato meloniano aveva investito della delicatissima questione, che rischia di mettere in seria difficolta un comparto come quello dei porti italiano, anche la presidente del parlamento, Roberta Metsola:
"Ringrazio la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola per la disponibilità a prestare attenzione al problema relativo all’impatto della direttiva Ets marittima sui porti del Mediterraneo".
La questione riguarda da vicino uno snodo fondamentale del trasporto marittimo come quello di Gioia Tauro, col chiaro intento di proteggere i posti di lavoro e garantire i livelli di competitività del sistema portuale, affinché altri snodi, come Port Said (Egitto) e Tangeri (Marocco), non vadano a penalizzare i porti europei.
La direttiva UE 2023/959 dal 2024 prevede la graduale estensione del sistema Ets alle emissioni inerenti al trasporto marittimo e alle navi di stazza lorda (pari o superiore a 5 000 tonnellate) riguardanti le emissioni di gas a effetto serra. Tuttavia la direttiva necessita di urgenti modifiche per evitare che crei svantaggi competitivi e abbia ripercussioni economiche per i porti dell'UE di Gioia Tauro, Valencia, Marsaxlokk, Sines e Pireo.
Infatti, una nave proveniente da uno scalo extra-UE potrà aggirare la tassazione europea scegliendo di attraccare solo in porti di trasbordo extra-UE (ad es. Port Said o Tanger Med), sottraendo volume commerciale, ad esempio a Gioia Tauro.
Di conseguenza l'applicazione dell'attuale direttiva accentuerà il gap competitivo tra questi porti con evidenti rischi di minor centralità per Gioia Tauro, di una crisi occupazionale e di una contrazione degli investimenti nei terminali dell'UE.