Dopo quattro mesi, a luglio si interrompe il calo del dato congiunturale relativo all'occupazione, grazie ad una crescita del +0,4% di nuovi occupati, pari a +85mila unità, che interessa soprattutto le donne (+0,8% pari a +80mila), i lavoratori dipendenti (+0,8% pari a +145mila) e tutte le classi d'età, ad eccezione dei 25-34enni; gli uomini occupati risultano sostanzialmente stabili, mentre diminuiscono gli indipendenti (-60mila unità).

Rispetto a giugno, si registra anche una rilevante diminuzione nel numero di inattivi (-1,6% pari a -224mila unità) che interessa uomini, donne e tutte le classi d'età. Il tasso di inattività risulta pertanto in diminuzione, attestandosi al 35,8%.


Su base trimestrale, nel periodo maggio-luglio, rispetto a quello precedente (febbraio-aprile) si registra una diminuzione dell'occupazione del -1,2%, corrispondente a -286mila unità, mentre sono in crescita sia le persone in cerca di occupazione (+10,4% pari a +218mila), sia gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+0,3% pari a +39mila unità).


Non risulta però confortante il dato tendenziale. Il raffronto con luglio 2019 indica infatti una rilevante contrazione dell'occupazione, -2,4% pari a -556mila unità, che coinvolge uomini e donne di qualsiasi età, così come i lavoratori dipendenti (-317mila) che gli autonomi (-239mila). Il tasso di occupazione scende in un anno del -1,3%.

Nell'arco dei dodici mesi, le persone in cerca di lavoro diminuiscono (-1,8%, pari a 44mila unità), mentre aumentano gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+3,6%, pari a +475mila).


Per quanto riguarda il numero di ore pro capite effettivamente lavorate, calcolato sul complesso degli occupati, prosegue la tendenza all'aumento. Il livello di luglio, pari a 33,1 ore, è solo di 1,2 ore inferiore a quello registrato a luglio 2019. Per i dipendenti il gap rispetto a luglio 2019 è ancora più ridotto (-0,8 ore).