Nel terzo trimestre del 2024, l'Istat ha stimato che il prodotto interno lordo (PIL), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2020, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia rimasto invariato rispetto al trimestre precedente e sia aumentato del +0,4% rispetto allo stesso periodo del 2023.

Questo, nonostante il trimestre abbia avuto tre giornate lavorative in più rispetto al precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al terzo trimestre del 2023.

La variazione trimestrale riflette una diminuzione del valore aggiunto sia nel settore dell'agricoltura, silvicoltura e pesca che in quello dell'industria, a fronte di una crescita nel settore dei servizi. Dal lato della domanda, si registra un contributo positivo della componente nazionale (inclusi gli stock) e un apporto negativo della componente estera netta.

La crescita acquisita per il 2024 è finora dello 0,4%.

Di recente, il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, aveva ribadito che nel 2024 il PIL dell'Italia sarebbe cresciuto dell'1%, mentre il Centro studi di Confindustria nel suo Rapporto di previsione autunnale ha indicato una crescita non superiore allo 0,8%.


La correzione degli effetti di calendario e della stagionalità opera sugli indicatori di riferimento ed è effettuata attraverso l'approccio basato sui modelli Reg-Arima della procedura TRAMO-SEATS secondo le linee guida sulla destagionalizzazione di Eurostat (2024).