A seguito di contatti tra i governi maltese e italiano, è stato deciso che Malta trasferirà 55 migranti, che sono stati salvati in mare al largo della Tunisia e che sono a bordo della nave Alex, a bordo di una nave delle forze armate di Malta e saranno accolti a Malta.D'altra parte, l'Italia prenderà 55 migranti da Malta.Questo accordo non pregiudica la situazione in cui questa operazione ha avuto luogo e in cui Malta non ha alcuna responsabilità legale, ma fa parte di un'iniziativa che promuove uno spirito europeo di cooperazione e buona volontà tra Malta e l'Italia.

Quello sopra riportato è il comunicato del Governo di Malta che conclude, prima che potesse iniziare, la solita sceneggiata dell'Italia e dell'Europa - non va dimenticato - sull'indicazione di porto sicuro ad una imbarcazione che abbia salvato dei naufraghi.

Alle 4 di questa stamattina la nave ALEX di Mediterranea era arrivata al limite delle acque territoriali italiane, a 12 miglia da Lampedusa, attendendo indicazioni per l'assegnazione di un porto sicuro.

Successivamente, alle 10, dalla Alex avevano fatto sapere che sarebbe per loro stato difficile proseguire direttamente per Malta: "il sole è a picco, stiamo cercando di fare ombra ai naufraghi. Sono soprattutto le donne a stare male, nonostante le cure della dottoressa. Impossibile navigare fino a Malta in queste condizioni".

Naturalmente, il ministro dell'Interno italiano ha interpretato tale dichiarazione per approfittare per fare la sua solita propaganda, dichiarando: "Le autorità marittime maltesi hanno dato alla nave dei centri sociali indicazione di dirigersi verso il porto di La Valletta, dove potranno attraccare.
Incredibilmente, la ONG si sta rifiutando di andare a Malta, Paese europeo sicuro!

In questo momento sono fermi nel Mediterraneo, affiancati dalla nave di una ONG spagnola, poiché stanotte abbiamo consegnato il divieto di ingresso nelle acque italiane.

Se non si dirigeranno verso Malta, è chiaro che sarà l’ennesimo atto di disobbedienza, violenza e pirateria".

Alessandra Sciurba, la portavoce di Mediterranea Saving Humans, ha di rimando spiegato che la Ong sia intenzionata e pronta a consegnare a Malta le 54 persone salvate ieri: "È sufficiente che la Guardia Costiera maltese e italiana ne organizzino con le loro motovedette il trasferimento dalle acque di Lampedusa al porto de La Valletta. Veniteli a prendere. Siamo grati a Malta per la disponibilità, ma il veliero Alex, al momento, non è in grado di navigare per oltre cento miglia".

 

Aggiornamenti

Ore 12:00 Alessandra Sciurba: "Purtroppo non c'è nessuna nave delle Forze Armate in arrivo da Malta per trasbordare e prendersi in carico le 54 persone che sono a bordo del nostro veliero. Il nostro capo missione ha appena parlato con il Centro di coordinamento dei soccorsi di Roma il cui responsabile ha affermato che non c'è alcuna intenzione di organizzare il trasferimento con mezzi militari maltesi o italiani. Intanto la condizione di donne, bambini e uomini a bordo della Alex, ancora bloccata al largo di Lampedusa, si sta rapidamente deteriorando. La concessione di un porto sicuro di sbarco è urgente".


Ore 13:00
L'equipaggio della nave Open Arms ha comunicato di aver prestato assistenza medica alle persone a bordo della Alex, offrendo anche anche la loro imbarcazione per accompagnarle a Malta. Malta ha però risposto che il porto per la Open Arms è chiuso per motivi politici. Nessun intervento neppure da parte della Spagna, Paese cui la Open Arms appartiene.


Ore 15:00
Mentre a Milano, Roma, Genova e Bologna si organizzano presidi a favore di Mediterranea, in questo momento è iniziato lo sbarco di alcuni dei migranti a bordo della Alex, dopo la visita a bordo dei medici SMOM.

Pertanto, una motovedetta della Guardia Costiera sbarcherà a Lampedusa 13 persone - bambini, donne e le loro famiglie - di quelle presenti a bordo.

Per le restanti, non meglio specificate fonti della Difesa hanno dichiarato all'Ansa di aver dato disponibilità al Viminale di farsi carico del trasferimento a Malta degli altri migranti presenti sulla Alex. Una svolta nella vicenda?


Ore 18:00 Sono passate 3 ore da quando il ministero della Difesa ha annunciato di aver messo a disposizione navi della marina per il trasferimento e lo sbarco a Malta delle 41 persone ancora a bordo della Alex. Niente pare muoversi. Chi sta intralciando l'operazione? 

 
Ore 23:00
Comunicato di Mediterranea:  Non è vero che abbiamo rifiutato Malta e non cerchiamo impunità.

Non è vero che Alex ha rifiutato di andare a Malta. Ha accettato La Valletta come porto sicuro da ieri notte, pur nella consapevolezza dell'assurdità di non permettere lo sbarco nel porto sicuro più vicino di Lampedusa. Questo per preservare i naufraghi a bordo dallo spettacolo indecente di giorni di trattative in mare.

Quello che abbiamo chiesto sono però delle garanzie per la sicurezza dei naufraghi e per la nostra, tra le quali quella di navigare con a bordo solo con 18 persone equipaggio incluso, perché questo è il numero massimo di portata della nostra barca a vela.

Abbiamo chiesto inoltre di potere sbarcare le poche persone migranti che avremmo così a bordo al limite delle acque territoriali maltesi. Questo perché da Italiani non vogliamo essere sottoposti al regime di un paese straniero che in passato ha sequestrato le navi della società civile senza alcuna procedura di trasparenza.

Questo non significa affatto cercare impunità, perché cerca impunità chi ha commesso dei reati, e non è questo il nostro caso. Abbiamo persino rispettato il divieto di non entrare in acque italiane, nonostante un giudice abbia appena chiarito che il decreto sicurezza bis non si applichi alle navi che hanno effettuato un soccorso.

Ma forse è questo il problema del governo italiano, non avere sponda per attaccarci. E per questo cerca di ordire trappole altrove, con un assurdo scambio di ostaggi (Italia prende 50 migranti da Malta in cambio di quelli che abbiamo a bordo) con un’operazione crudele e anche economicamente ingiustificabile.

Lo avremmo fatto comunque, andare a Malta, per la sicurezza delle persone a bordo che alle 22 di sera restano senza cibo, dopo quello portato stamattina. Per tutti noi le condizioni igienico sanitarie sono ormai al collasso e non ci è stato nemmeno fatto un carico di acqua dolce come richiesto.

Restiamo in attesa di risposta dalle autorità italiane, perché fino ad ora (fatta eccezione per comunicati stampa che mentono spudoratamente) restiamo senza alcuna risposta formale alle nostre richieste. La situazione non sarà gestibile ancora a lungo.