Nato da un un soggetto di Paolo Virzì, Tolo Tolo è l'ultimo film di Checco Zalone, nome d'arte di Luca Medici. 

Tolo Tolo, nonostante il genere sia la commedia, è un film in cui si parla di cose serie: il viaggio della speranza di molte persone e i centri di detenzione in Libia. 

E si parla di questi problemi utilizzando lo schema narrativo con cui Zalone si trova più a suo agio, quello in cui il suo personaggio fa uso dell'ignoranza per smascherare l'ignoranza altrui, affrontando da candido sprovveduto pregiudizi e cattiverie. 

Per fuggire da debiti e pignoramenti causati da un ristorante da lui aperto ma che non ha avuto successo, Zalone fugge in Africa per fare il cameriere in un resort a Malindi. Si fa dei nuovi amici, Oumar e Idjaba, una ragazza che gli piace. Tutto va per il meglio quando, improvvisa, scoppia una guerra che lo costringe a fuggire e tornare in Italia. 

Poiché nessuno lo aiuta, per farlo deve allora fare "il viaggio" che compiono migliaia di migranti:  deserto, Libia, centri di detenzione, barcone... per poi trovarsi di fronte ai porti chiusi.


Un film dove non si ride a crepapelle, ma si sorride, perché gli argomenti trattati sono non solo attuali, ma anche molto duri, realistici, seppur filtrati con lo sguardo dell'ironia e della commedia, un po' come accade in uno dei grandi film del cinema italiano, La grande guerra di Monicelli. 

È un film che finisce per smascherare la retorica spacciata agli italiani dagli estremisti di destra. E rivolgendosi ad un pubblico vastissimo, poco avvezzo ad ascoltare determinati argomenti, specie se presentati utilizzando il linguaggio della politica, finisce per essere potenzialmente più dirompente di qualsiasi messaggio politico, perché dice le stesse cose, ma in modo diretto e percepibile da tutti.

Dopo il trailer volutamente provocatorio che aveva anticipato l'uscita del film, il segretario della Lega Matteo Salvini aveva dichiarato: "Checco Zalone è sotto accusa perché è razzista? Ha fatto il film Tolo Tolo ed è politicamente scorretto. Ma viva Checco Zalone! Voglio senatore a vita Checco Zalone, non qualche reperto". 

Adesso, dopo che il film è uscito è da vedere se Salvini continuerà a sostenere la stessa tesi. Ipotesi poco credibile, visto il commento di Ignazio La Russa, non certo tanto distante dal "pensiero" salviniano...