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È arrivata la risposta di Meloni alla giudice che gli ha ricordato che quando si fa una legge si deve tener conto della Costituzione e delle norme esistenti

"Siamo di fronte a una opportunità storica di accoglienza e integrazione, dovuta alla mobilità umana di vaste aree dell’Africa e del Medio Oriente. Il Governo italiano lavora ogni giorno per sostenere questa situazione e promuovere l’immigrazione legale e solidale.Lo facciamo con responsabilità ad ogni livello: collaborando con gli altri Stati europei e dialogando con i Paesi africani per garantire e condizioni di vita dignitose dei migranti e contrastare la rete dei trafficanti di esseri umani. E con norme di giustizia per riconoscere il diritto d’asilo a chi ne ha bisogno.Un lavoro impegnativo, certo, ma che può portare a benefici reciproci, con umanità e coraggio. Certo, tutto diventa molto più facile se nel frattempo altri Stati lavoreranno nella stessa direzione, e se tutta l’Italia farà tutto il possibile per favorire l’immigrazione legale. E non parlo solo della sinistra solidale e del circuito che ha i propri nobili ideali nell’accoglienza.Sono rimasta soddisfatta di fronte alla sentenza del giudice di Catania, che con motivazioni sensate riconosce la libertà di un immigrato legale, già destinatario di un provvedimento di accoglienza, dichiarando giustamente la Tunisia Paese non sicuro (compito che spetta alla magistratura), permettendo al governo di correggere così un provvedimento sbagliato.Continueremo a fare quello che va fatto per rispettare la dignità e i diritti dei migranti. Senza paura".

Quanto sopra riportato è ciò che un presidente del Consiglio avrebbe dovuto dichiarare in merito alla decisione del Tribunale di Catania che, alla luce della giurisprudenza e della normativa nazionale e dell’art. 10 della Costituzione italiana, ha sconfessato l'ennesimo decreto anti-migranti del governo. Invece la premier Giorgia Meloni, sui suoi profili social, ha scritto questo:

"Siamo di fronte a una pressione migratoria senza precedenti, dovuta all’instabilità di vaste aree dell’Africa e del Medio Oriente. Il Governo italiano lavora ogni giorno per fronteggiare questa situazione e contrastare l’immigrazione illegale di massa.Lo facciamo con serietà ad ogni livello: coinvolgendo gli altri Stati europei e stringendo accordi con i Paesi africani per fermare le partenze dei barconi e distruggere la rete dei trafficanti di esseri umani. E con norme di buon senso per facilitare le espulsioni di chi non ha diritto ad essere accolto.Un lavoro difficile, certo, ma che può portare a risultati concreti, con pazienza e determinazione. Certo, tutto diventa molto più difficile se nel frattempo altri Stati lavorano nella direzione diametralmente opposta, e se perfino un pezzo di Italia fa tutto il possibile per favorire l’immigrazione illegale. E non parlo solo della sinistra ideologizzata e del circuito che ha i propri ricchi interessi nell’accoglienza.Sono rimasta basita di fronte alla sentenza del giudice di Catania, che con motivazioni incredibili ("le caratteristiche fisiche del migrante, che i cercatori d'oro in Tunisia considerano favorevoli allo svolgimento della loro attività") rimette in libertà un immigrato illegale, già destinatario di un provvedimento di espulsione, dichiarando unilateralmente la Tunisia Paese non sicuro (compito che non spetta alla magistratura) e scagliandosi contro i provvedimenti di un governo democraticamente eletto.Non è la prima volta che accade e purtroppo non sarà l'ultima. Ma continueremo a fare quello che va fatto per difendere la legalità e i confini dello Stato italiano. Senza paura".

Ormai, in vista delle elezioni europee che si svolgeranno il prossimo giugno, è già iniziata la campagna elettorale che vede i (post) fascisti al governo impegnati su due fronti: da una parte sono impegnati a strappar voti alle opposizioni (cosa che ci può stare), dall'altra Lega e FdI si rincorrono nell'intestarsi provvedimenti assurdi e inutili per dimostrare quanto ognuno sia più rigoroso rispetto al presunto alleato nel contrastare il capro espiatorio che, di volta in volta, viene sacrificato sull'altare della loro incapacità.

In pratica, chi dovrebbe governare un Paese si trastulla nel fare propaganda, inventandosi nuovi nemici per giustificare i pessimi risultati finora ottenuti.

Se il Paese, si sta parlando dell'Italia, nuotasse nell'oro, non ci sarebbero grossi problemi. Il guaio è che l'Italia sta affogando nei debiti e l'attuale governo sta facendo di tutto per farli aumentare, senza avere la minima idea di come promuovere la crescita, continuando a far credere agli italiani che tutta la colpa sia dei migranti.

Autore Fabrizio Marchesan
Categoria Politica
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