La Giunta dell'Associazione Nazionale Magistrati che lo scorso 9 febbraio ha "festeggiato" i 110 anni, ha replicato a chi, in relazione agli arresti domiciliari dei genitori di Matteo Renzi, ha parlato di "interventi orientati, mediaticamente pilotati o aventi finalità politiche".

"Riteniamo sia inammissibile parlare di giustizia ad orologeria. L'azione della magistratura non si arresta mai e non è mai rivolta a una contingenza politica o a favorire o danneggiare una parte politica.

I suoi provvedimenti hanno sempre un unico obiettivo: la tutela dei diritti dei cittadini, senza distinzioni. Per tale motivo non è possibile definirli giusti quando trovano il nostro gradimento o che sono politici quando non ci piacciono."

La nota dell'Anm si conclude poi con l'auspicio che che quanto accaduto non sia un ritorno ad un passato "che non vogliamo più rivivere", riferendosi ai ripetuti scontri con Berlusconi e i deputati di Forza Italia. 

Le dichiarazioni di Renzi, sempre ambivalenti, accompagnate da quelle dei suoi "aficionados" non sono passate inosservate dall'Anm, che ha voluto pertanto ricordare al senatore fiorentino e non solo a lui che far rivivere i duelli nati ai tempi di Berlusconi tra magistratura e politica sarebbe insostenibile.


Nel frattempo, Tiziano Renzi ha lanciato su Facebook il proprio "grido di dolore", insieme a quello della "Lalla", per quanto accaduto: