Nel Contratto di governo è al punto 13 dove si parla di immigrazione. Leggendo il punto 13, nel testo non si parla mai di chiudere i porti italiani.

In particolare si legge che "si deve puntare alla riduzione della pressione dei flussi sulle frontiere esterne e del conseguente traffico di esseri umani e contestualmente, nella medesima ottica, ad una verifica sulle attuali missioni europee nel Mediterraneo, penalizzanti per il nostro Paese, in particolare per le clausole che prevedono l’approdo delle navi utilizzate per le operazioni nei nostri porti nazionali senza alcuna responsabilità condivisa dagli altri stati europei.

È necessario il superamento del Regolamento di Dublino.

Il rispetto del principio di equa ripartizione delle responsabilità sancito dal Trattato sul funzionamento dell’UE deve essere garantito attraverso il ricollocamento obbligatorio e automatico dei richiedenti asilo tra gli Stati membri dell'UE, in base a parametri oggettivi e quantificabili e con il reindirizzo delle domande di asilo verso altri Paesi."

Invece, è stato sufficiente che Matteo Salvini, ministro dell'Interno, minacciasse di chiudere i porti italiani che, all'istante, è scoppiato un caso... internazionale, con l'Italia criticata dal resto dei Paesi Europei.

La gestione dei porti italiani è alle dirette dipendenze del ministero delle Infrastrutture e, pertanto, del ministro Toninelli. Nonostante, ministro e ministero non abbiano dato indicazioni di chiudere alcunché, la nave Aquarius è stata lasciata senza istruzioni nel Mediterraneo con 629 migranti a bordo con la minaccia che in Italia non sarebbe stata accolta, sebbene nessun atto ufficiale fosse stato preso in tal senso da nessun ministro e nessun ministero.

Una situazione surreale che ha portato la Spagna, il governo socialista appena entrato in carica, ad intervenire offrendo l'approdo al porto di Valencia per sbloccare la situazione.

Rimanendo ai fatti, è evidente che il ministro dell'Interno è intervenuto a gamba tesa su una situazione delicata, in violazione delle sue prerogative e in violazione di quanto concordato nel Contratto di governo.

Che cosa hanno fatto i 5 Stelle alleati della Lega? Sono andati dietro a Salvini, giustificando tutto quello che ha fatto e detto in relazione alla vicenda Aquarius, nonostante ciò non avesse alcun riscontro negli accordi di governo!

Un suicidio politico.

Una volta fatto l'errore i 5 Stelle, ma sarebbe meglio definirli i 5 sprovveduti che gestiscono quel movimento, hanno capito di aver sbagliato e sono corsi ai ripari. E come sempre accade in casi simili, la toppa finisce per essere peggiore del buco.

Ecco così che Di Maio dice che l'Aquarius che trasportava 629 richiedenti asilo non si trovasse in nessuna situazione di emergenza, nonostante trasportasse 400 persone in più e nonostante avesse quasi terminato le scorte di acqua e cibo.

Inoltre, nonostante nessuno l'avesse comunque scritto nel Contratto, Di Maio dice che "il nostro governo ha deciso, visto che non c’era nessuna emergenza, di non far sbarcare la nave e di fare appello agli altri Paesi europei affinché non lasciassero ancora una volta da sola l'Italia nella gestione dei flussi migratori, che è un fenomeno che riguarda tutta l’Europa."

Povero Di Maio... ma a chi si rivolge? Il governo non ha deciso nulla! Neppure Toninelli ha deciso alcunché, senza dimenticare che la gestione dei migranti, quando in un accordo si scrive che si deve puntare a, è inteso - in relazione agli Stati - che si deve almeno iniziare una discussione, prima di arrivare a prendere certe decisioni.


Ed ecco così che anche Toninelli si precipita a spiegare che tutto è a posto, tutto è normale...


Ma tanto normale non deve esserlo, visto che persino Beppe Grillo si è dovuto "ripalesare" sul blog delle Stelle per inventarsi, pure lui, che il pasticcio dell'Aquarius non era tale: "la sfida che stiamo vivendo è esattamente l’opposto di ciò che viene propagandato dalla sinistra frou frou; quella che si è dimostrata tanto cinica da costruire il caos per poi criticare le mosse di chi cerca di disinnescarlo con ipocriti appelli alla parola solidarietà. La stessa che definisce “ospitalità” l’ammasso di anime, poi lasciate cinicamente nelle mani del caporalato; triste frutto di accordi balordi con gli altri paesi europei, che ha finito per far male a tutti nel nostro Paese."


Qual è il problema di cui si sono accorti, seppur con molto ritardo, i 5 Stelle? Quello di (dare l'impressione di) esser stati cannibalizzati dalla Lega... in neppure una settimana!

Così Grillo cerca di ricompattare le truppe, che a detta dei vari commentatori si sono trasformate in iene nei confronti dei vertici del Movimento parlando di tradimento, invocando il nemico del benpensantismo (?): "L’istanza della maggioranza degli italiani, ridiscutere il posto dell’Italia nel mondo, non è stata soffocata dalle differenze fra noi e la lega, permettendo al benpensantismo di dividerci. Sarà proprio una sintesi fra simili nella differenza a generare un modello di governo assolutamente nuovo: invece che occupare palazzo Chigi con soggetti in palese conflitto di interessi con ciò che era necessario per il paese abbiamo costruito un governo riunendo chi discute su come e cosa fare di meglio per l’Italia."

Il problema, per Grillo, per il capo politico dei 5 Stelle e per tutta la "linea di comando" del Movimento, è che Salvini ha fatto quello che non era stato concordato nel Contratto ed i 5 Stelle non glielo hanno impedito o non glielo hanno potuto impedire.

E allora perché, utilizzando lo stesso modo di agire di Salvini, i 5 Stelle non fermano la TAV in Val di Susa che da sempre hanno definito un'opera inutile?

Ma in questo caso non si può perché il Contratto lo vieta e prima di fermarla è necessaria un’analisi dei costi e dei benefici... altrimenti Salvini se ne potrebbe avere a male.

Ma Di Maio & co. sono sicuri che chi ha votato 5 Stelle gradisca di essere governato dalla Lega?