«Mio figlio è da un giorno che è morto e nessuno può avere idea di cosa posso provare. E non lo descrivo neanche, perché è indescrivibile.

Per chi non lo sa, io sono la mamma di Daniele Belardinelli... sì sono la mamma di quel ragazzo che è morto negli scontri a Milano tra ultras.
Leggo che era un delinquente... i telegiornali lo dicono... i social lo dicono. Ma io sono sua madre. Sono quella che lo ha tenuto tra le braccia con amore e visto crescere... sono quella che lo sgridava per ogni sbaglio, ma anche quella che ha avuto i suoi abbracci e i suoi buongiorno.

Daniele era un figlio affettuoso e un uomo generoso. Daniele era solare e sorridente e non è il figlio che descrivete. Non lo giustifico, ma vi chiedo da madre di lasciarlo in pace da adesso in poi. Che riposi in pace e che sia ricordato come io lo ricordo fuori dal mondo del calcio: uomo, figlio, padre, marito, fratello dolcissimo. Vi prego basta.

Daniele deve riposare. Grazie, se un po' mi avete compreso. Riposa in me figlio mio. Viviana Priester.»

Queste le parole della madre dell'ultras coinvolto negli scontri avvenuti la sera di Santo Stefano prima di Inter-Napoli, deceduto dopo essere stato investito da un Suv, di cui non è stato ancora individuato il conducente.

Le indagini, comunque, hanno portato all'arresto di tre tifosi interisti di cui uno, durante l'interrogatorio, avrebbe tirato in ballo il leader della curva nord come organizzatore di quello che si sta rivelando un vero e proprio agguato contro i tifosi napoletani che si recavano allo stadio.

Quanto accaduto mercoledì, però, non ha insegnato nulla. Così, prima delle partite dell'ultima giornata di Serie A, due tifoserie, quelle di Torino e Bologna, in mattinata hanno pensato bene di venire alle mani nell’area di servizio "Chianti Sud", sull'A1, dove i pullman, uno diretto a Roma e l'altro a Napoli, si erano fermati per una sosta.

La risposta delle istituzioni a quanto avvenuto, in base alle parole del ministro dell'Interno, sarà quello di vietare che si disputino in notturna le partite considerate a rischio, con lo scopo di facilitare l'individuazione di vilenti e facinorosi.

«I primi giorni dell'anno - ha aggiunto Salvini - con il sottosegretario Giorgetti convocheremo al ministero dell'Interno le società sportive, le tifoserie - quelle organizzate, riconosciute, pulite e tranquille - e gli arbitri per ragionare tutti insieme su come portare pulizia, tranquillità e sorriso nei campi di calcio. Invito tutti - ha aggiunto Salvini - a non confondere quei pochi delinquenti con il coltello con i milioni di tifosi perbene.»