Questa è una bella frase che viene pronunciata nelle occasioni pubbliche per blandire e tranquillizzare le coscienze che un giorno avverrà il miracolo per grazia ricevuta.

Ormai il tempo delle grazie sta tramontando per lasciare posto all’alba dell’assunzione di responsabilità. Quando si è bambini si pensa, si parla e si agisce da bambini, poi quello stadio di incoscienza si deve superare altrimenti l’innocenza diviene una patologia pericolosa per sé e per gli altri. C’è anche da dire che occorre crescere al meglio dei valori e non credo che ciò possa accadere in questo Paese per i cattivi esempi che si vedono e si sentono in giro.

Il potere, in tutte le sue molteplici forme, non vuole tale crescita, odia i risvegli della coscienza, avversa gli spiriti liberi perché dovrebbe cedere lo scettro alla libertà e all’individualismo.

Le costituzioni moderne e democratiche contengono tale programma di crescita individuale e collettiva per questo sono di fatto svuotate dalla politica paternalista e conservatrice delle caste che vivono a spese dei molti costretti a soggiacere ai loro ricatti.

Vorrei riprendere il discorso iniziato dopo la rilettura del libro del giudice Priore che, da un lato, ha confermato delle impressioni che credo molti cittadini avevano in merito ai fatti narrati e ha fornito una risposta su come viene praticata la giustizia in Italia.

C’è una premessa da fare, un giudice per rinviare a giudizio un cittadino deve avere le prove, quello che emerge dallo scritto è la difficoltà di trovare questo elemento fondamentale che è stato cancellato, manipolato, falsificato. La ricerca della giustizia è stata avvelenata dalla ragion di stato e dalla tutela degli interessi internazionali. 

Qui emergono inequivocabilmente i tratti di un lento e irreversibile processo di avvelenamento della nostra Costituzione perché di fatto siamo rimasti “un’espressione geografica” grazie ad una classe politico-economica radicata nel trapassato remoto della storia.

Come mai questo giudice, pur trattando vicende così scottanti, non è stato eliminato come altri giudici, ad esempio: il sostituto procuratore della Repubblica di Roma Mario Amato fu assassinato da due esponenti dell'organizzazione eversiva neofascista Nuclei Armati Rivoluzionari, mentre era titolare di tutte le inchieste sul terrorismo nero nel Lazio; i due sostituti procuratori che avevano trattato la strage di piazza Fontana,  Vittorio Occorsio della Procura di Roma e Emilio Alessandrini in seconda battuta a Milano, vengono anch’essi assassinati. In particolare il primo aveva indagato i fascisti di Ordine Nuovo e la sua inchiesta aveva portato allo scioglimento d’autorità del partito. A metà del 1975 aveva avviato un’altra istruttoria formale contro 120 esponenti di Ordine nuovo, a seguito della rilevata sopravvivenza del gruppo e dell'adesione di nuovi militanti che lo porterà a scoprire inoltre rilevanti connessioni con altri movimenti eversivi operanti in quegli anni.

Se ci spostiamo in Sicilia, dalla strage di Portella della Ginestra è avvenuta una vera e propria mattanza di procuratori: Gaetano Costa, Cesare Terranova, Rocco Chinnici, Pietro Scaglione, Rosario Livatino e via via fino a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e con questi ultimi il massacro cessa. Perché? Il fantasma dello Stato di diritto si arrende per bocca di tre alti ufficiali del Ros dei carabinieri, Mario Mori, Giuseppe De Donno e Antonio Subranni, che in primo grado erano stati giudicati colpevoli ma poi assolti perché il fatto non costituisce reato e che la sesta sezione della Suprema corte nel 2023 ha annullato senza rinvio le assoluzioni degli imputati.

Di tutte quelle lotte, delle tragedie che hanno sconvolto un intero Paese per decenni cosa è rimasto? Che Verità e Giustizia non si sono baciate!

Quella squallida “pace” che ha fatto terminare i delitti eccellenti è cessata e il prezzo lo stanno pagando i cittadini con la loro inadeguatezza politica: le destre sono al governo e la criminalità organizzata sta investendo spudoratamente nell’economia sana contaminandola irreversibilmente grazie ai politici che gli firmano tutto.  Tornando alla domanda perché, pur trattando inchieste scottanti, dei magistrati sono stati eliminati mentre altri no: la risposta è molto semplice.

Coloro che sono stati assassinati non sono scesi a patti nonostante gli "avvertimenti " partiti dall'interno delle istituzioni, mentre gli altri si sono spinti al massimo fino al limite posto dal “potere occulto” che gestisce la cosa pubblica in Italia: è il risultato che dimostra che ciò che affermo è realistico infatti sono gli ergastoli ottenuti dai primi nei tre gradi di processo e le assoluzioni ottenute dai secondi.

Non si pensi che tale gioco al massacro sia stato riservato esclusivamente a persone di rilievo che hanno svolto incarichi di grande responsabilità, vi sono semplici cittadini che sono stati “linciati” per aver rifiutato la logica del chinare la testa dinanzi a dei cialtroni che rivestono indegnamente delle cariche istituzionali e pretendono di spadroneggiare impunemente nella vita del prossimo commettendo abusi di potere e favoreggiamenti facendosi anche una bella risata alle spalle delle loro vittime.

In questo ultimo tratto della mia esistenza ho avuto modo e tempo per riflettere sulle mie scelte di vita e la risposta crudele che ho ricevuto dalle istituzioni: ho realizzato con una pratica lunga e amara che la disillusione è il doloroso processo di crescita interiore necessario per evolverci e passa attraverso la sperimentazione personale dell’ingiustizia, della violenza praticata in varie forme - anche aggressioni fisiche e morali – l’isolamento e la perdita di tutto ciò che si possiede, il lavoro e soprattutto la salute individuale e pubblica.

In particolare vengono colpiti a 360° coloro che si dedicano con disinteresse alla tutela dei diritti costituzionali nella pratica quotidiana: difesa dell’ambiente, della salute, della dignità, della libertà, del lavoro dignitoso, dello studio, della solidarietà.

Nell’arco dei miei primi trent’anni ho aderito ad alcune associazioni dove ho svolto per un po’ di tempo del volontariato fino a quando mi sono accorta che dietro, per molti, vi era un interesse personale: passare il tempo, allargare le proprie conoscenze per trovare lavoro, per intraprendere una carriera politica, aumentare il proprio volume di affari, ecc. ecc..  In realtà per i problemi dei cittadini vi era e tutt’ora vi è scarsa attenzione se non addirittura una bassa strumentalizzazione per fini poco nobili. 

Perché reputo il M5S di Grillo un fallimento? I meetup sul modello repubblicano americano servivano a “ramazzare” voti raccogliendoli tra gli aderenti attraverso attività ricreative. Grillo & C. si sono ben guardati dall’organizzare gruppi di lavoro sul territorio per affrontare e tentare di risolvere i problemi dei cittadini perché si sarebbero attirati le ire funeste dei faccendieri della politica: aver trovato per caso e scelto Giuseppe Conte come premier era un’occasione per cambiare in meglio invece è stata proprio la leadership del movimento ad affossare un’occasione di crescita e di radicamento sul territorio. Un partito pulito non offre posti di lavoro e altri benefici illeciti, offre un’occasione per sviluppare una coscienza civile, presentare progetti per cambiare in meglio la vita della gente; curare e salvaguardare l’ambiente concretamente; esautorare chi pesca nel torbido praticando una politica trasparente e nobile.  C’è da ricostruire un intero Paese divorato e oltraggiato da una massa di predatori senza coscienza, in questa impresa potrebbero trovare lavoro tre o quattro generazioni (se tutto va bene). 

La grandezza dell’impero romano - che ha plasmato un modello di potere ancor oggi utilizzato dalla principale potenza occidentale, gli USA – risiedeva nel procacciarsi degli alleati-servi per ben sfruttarli garantendo loro protezione dai loro nemici e distruggendo crudelmente coloro che non accettavano il suo giogo o intralciavano i suoi interessi politici ed economici. Armi e leggi erano e rimangono gli strumenti di potere per eccellenza: ditemi voi, che cosa è cambiato da allora? Che gli americani “In” vestono Armani, vanno pazzi per la pasta all’Alfredo (e la pizza) e noi siamo i loro alleati-servi.