Il British Museum ha reso omaggio all’egittologo gay William John Bankes. Nel mese in cui si celebra il movimento LGBT+ il più famoso museo di Londra, il British Museum ha organizzato per i suoi visitatori un percorso Rainbow dal titolo ‘Desire, Love, Identity’ dove potranno ammirare la Stele di rosetta e conoscere il legame con l’egittologo gay William John Bankes.

Importante e ricco egittologo fu costretto a chiedere asilo all’Italia perché omossessuale. 

La Stele di Rosetta fu scoperta nel 1799 in Egitto durante la Campagna d’Egitto di Napoleone Bonaparte e dopo una lunga diatriba tra la Francia e l’Inghilterra, il prezioso manufatto dal 1802 è il pezzo forte del British Muesum.

Un reperto storico che è servito a decifrare l’antica lingua dei geroglifici egiziani, grazie a molti studiosi tra cui William John Bankes che contribuì in maniera decisiva nella fase finale di ricerca. Anche se per molto tempo quel suo prezioso aiuto fu per così dire ‘dimenticato’ dalla storia ufficiale a causa, forse, della sua sessualità.

L’omosessualità nel Regno Unito era vietata e punita con la reclusione e i lavori forzati e nel 1833, William John Bankes fu processato per quel reato e solo grazie all’intervento del suo amico il Duca di Wellington (Eroe della battaglia di Waterloo) che fu graziato.

Però nel 1841 fu colto in fragranza di reato in una panchina di un parco londinese in compagnia di una guardia e vista la situazione decise di fuggire dall’Inghilterra per rifugiarsi in Italia dove morirà a Venezia nel 1855. Durante l’esilio continuò le sue ricerche e scoperte in Egitto e in Giordania e adesso, finalmente il giusto riconoscimento da parte della sua Patria. 

Il percorso LGBT+ ideato dal British Museum prevede, oltre alla Stele di rosetta altri importanti reperti storici come ad esempio i busti dell’Imperatore Adrano e dell’amante Antioo oppure una moneta greca con la raffigurazione della poetessa Saffo. E che dire del recipiente di epoca romana con la raffigurazione di due scene d’amore tra due uomini? 

Reperti storici che parlano senza riserve dell’antico mondo LGBT+. Un percorso assolutamente da visitare!