Leao, frecciatina al Milan: “Col Portogallo mi sento al massimo…”
Martedì il Portogallo ha pareggiato 0-0 contro la Scozia nel match valido per la quarta giornata di Nations League. Il risultato non è stato di certo soddisfacente per i portoghesi, che restano comunque saldamente al comando del gruppo A. Rafael Leao, attaccante del Milan, è sceso in campo all’ora di gioco e ha commentato così il match.
“Sapevo che non sarebbe stata una partita scontata come molti si aspettavano: la Scozia giocava in casa ed eravamo consapevoli che sarebbe stato tutto completamente diverso rispetto alla gara con la Polonia. Loro sono una squadra agguerrita: avevamo la stessa intensità, solo che noi non siamo stati efficaci sotto porta“, le parole riportate da A Bola.
Il numero 10 rossonero aveva ricevuto delle indicazioni importanti dal ct Roberto Martinez per provare a risolvere la partita: “Mi ha chiesto profondità e degli uno contro uno: fondamentalmente, fare il mio gioco per creare opportunità. Erano una squadra molto corta; avevamo poco spazio e l’allenatore voleva che facessi movimenti profondi con e senza palla”. A proposito del rapporto con il tecnico, tra i due sembra esserci grande feeling e Leao lo conferma: “Ha molta fiducia in me e questo è fondamentale per il mio gioco. In Nazionale mi sento al massimo livello: percepisco il sostegno di tutti“.
Skriniar, Parigi val bene…una fuga. E la Juve può pensarci
A posteriori, il Paris Saint-Germain non è stata la scelta corretta per Milan Skriniar. Se dal punto di vista economico il centrale slovacco ha firmato il contratto della vita, dal punto di vista sportivo il calciatore classe ’95 è completamente sparito dai radar del calcio che conta. Da centrale insostituibile per Simone Inzaghi a costosa riserva per Luis Enrique il passo è stato breve. Talmente breve che lo stesso calciatore negli ultimi giorni – direttamente dal ritiro della sua Slovacchia – s’è lamentato per la scarsa considerazione: “Non sono contento di questa situazione, sarei felice se avessi più opportunità. Sono felice di essere a Parigi, ma mi dispiace di non avere più minuti a disposizione. Vedo in allenamento che posso competere con i miei compagni in termini di qualità”.
Skriniar fino a questo momento ha giocato solo 111 minuti in stagione, appena due presenze in Ligue 1. Nonostante gli infortuni di Lucas Hernandez e Kimpembe, il centrale slovacco è poco utilizzato perché ultimo nelle gerarchie di Luis Enrique, alle spalle di Marquinhos, Pacho e Beraldo.
Per la Juventus il prestito di Milan Skriniar sarebbe l’operazione perfetta. Alla ricerca di una soluzione tampone (ma anche sicura) per sopperire all’assenza di Bremer, Giuntoli valuta proprio il prestito di uno ‘scontento’ di alto livello per risolvere l’emergenza fino a a fine stagione. E poi fare delle valutazioni da giugno in poi. Ma Skriniar dopo l’accordo col PSG è anche calciatore che guadagna nove milioni di euro netti a stagione e oggi alla Juventus solo Dusan Vlahovic ha uno stipendio più alto. Ecco perché il club bianconero, anche per una questione di equilibri nello spogliatoio, può chiudere Skriniar soltanto se il PSG non solo darà il via libera al prestito, ma contribuirà anche al pagamento di parte dell’ingaggio.
Pallone d’oro: cerimonia il 28 ottobre, la prima volta senza Messi e Ronaldo
Sarà svelato lunedì 28 ottobre il vincitore del Pallone d’Oro 2024, in una cerimonia ospitata a Parigi, al Theatre du Chatelet. Per la prima volta dopo oltre vent’anni, nella lista dei candidati non ci sono né Lionel Messi né Cristiano Ronaldo e secondo le previsioni a contendersi il titolo della 68/a edizione del premio saranno il brasiliano Vinicius, lo spagnolo Rodri e il britannico Jude Bellingham. La cerimonia, al via alle 18.45, sarà visibile in Italia, anche in modalità gratuita, su Dazn, con la cronaca di Pierluigi Pardo affiancato da Marco Parolo.
“Sarà un piacere e un onore – afferma Pardo -, dopo l’era Messi e Ronaldo il premio è diventato ancora più incerto e contendibile, sono curioso di vedere chi prevarrà”. I premi del 2024 includeranno anche il Pallone d’oro femminile, il Trofeo Kopa per miglior under 2), il Trofeo Yashin per il miglior portiere, il Trofeo Gerd Mueller per il capocannoniere della stagione, oltre ai trofei per il club dell’anno maschile e femminile e per gli allenatori dell’anno maschile e feminile.
Tuchel si prende l’Inghilterra: “Voglio vincere la Coppa del Mondo”
“Sono entusiasta di iniziare questo viaggio a gennaio, con un gruppo speciale di giocatori. L’obiettivo è quello di far diventare realtà il nostro sogno in America”. Tradotto dalle parole di Thomas Tuchel, nella prima conferenza stampa di presentazione come nuovo commissario tecnico dell’Inghilterra, “Voglio vincere la Coppa del Mondo”. Un appuntamento che arriva sessant’anni dopo l’unico Mondiale vinto dall’Inghilterra, nel 1966, con il gol di Geoff Hurst. Una rete fantasma, con il pallone che toccava chiaramente la linea invece di entrare completamente. È strano se non paradossale che sia proprio un tedesco, avversario di quel giorno a Wembley, a essere nominato per cercare di tornare a vincere qualcosa. “Mi dispiace avere il passaporto tedesco, ma tutti hanno provato la mia passione per la Premier e per la nazione. Spero di potere mostrare che sono orgoglioso di essere il ct dell’Inghilterra”.
Due finali europee perse, più un quarto di finale contro la Francia campione uscente a Qatar 2022. L’Inghilterra è una delle principali candidate alla vittoria finale, anche se in due anni tutto può cambiare, in meglio o in peggio. Basti pensare alla nostra vituperata nazionale, sull’ottovolante dal 2018 in poi: esclusione dalla Russia, vittoria dell’Europeo, esclusione dal Qatar, ottavo imbarazzante contro la Svizzera. Ci sono dei trend, ma anche dei cambiamenti simbolici.
L’Inghilterra ha tutto per vincere. Dopo qualche anno di Southgate ha anche un allenatore di primo livello. Di prestigio, che sa come alzare trofei, cosa dimenticata oramai dalla nazionale dei Tre Leoni. “Questo ruolo mi ha fatto sentire vivo, riportandomi indietro ai miei giorni da teenager, quando sei eccitato da certe grandi sfide”.
Un pericolo in più per l’Inter: la Roma ritrova Dybala!
Paulo Dybala contro l’Inter ci sarà. Era questa la notizia attesa in casa Roma, con l’argentino che, dopo aver saltato l’ultima trasferta di Monza e le gare con la sua nazionale per un risentimento al flessore sinistro, tornerà a disposizione di Juric per il big match di domenica, in programma alle 20.45. Già nella giornata di martedì, l’attaccante campione del mondo aveva lavorato con il gruppo residuo rimasto a Trigoria e privo dei nazionali, mentre nel pomeriggio svolgerà il primo vero allenamento con l’intero gruppo per dimostrare al suo allenatore di aver recuperato al meglio in vista della prossima giornata.
Il miglior Dybala in questa stagione non si è, infatti, finora ancora visto. La Roma ha bisogno del suo estro per risolvere parte dei suoi problemi in zona offensiva, come dimostrato dai soli 8 gol segnati dai giallorossi nelle prime 7 giornate, e risollevarsi da una classifica deludente. Fin qui l’argentino ha collezionato 285 minuti totali in campionato, più i 70 in Europa League, con una sola rete messa a referto, quella su rigore contro l’Udinese. Numeri da migliorare a partire dalla prossima gara contro l’Inter, in una sfida nella sfida tutta albiceleste con Lautaro Martinez dall’altra parte.
Reunion Brescia: Guardiola e Baggio a cena insieme dopo dieci anni!
Lo avevano annunciato in tv e martedì sera Pep Guardiola e Roberto Baggio hanno mantenuto la promessa incontrandosi di persona. Lo hanno fatto in un ristorante di Brescia, città nella quale il Divin Codino e l’allenatore del Manchester City hanno giocato insieme sotto la guida di Carlo Mazzone. Non si vedevano di persona da quasi dieci anni e tra i due è scattato un lungo abbraccio. Guardiola era arrivato a Brescia domenica sera e ripartirà domattina. Con Baggio e Guardiola c’erano anche i bomber del loro Brescia, Caracciolo e Luca Toni oltre al team manager Piovani.
BAGGIO: “GRAZIE AMICI MIEI, È STATO BELLO RIVEDERVI”
Baggio, che ha mangiato carne, era accompagnato dal manager Vittorio Petrone e i due hanno regalato ai presenti le felpe con il logo de “La Chiquita”, la fazenda argentina di proprietà del Divin Codino. All’arrivo a casa, le foto diffuse dal campione sui social con un commento: “Amici miei, è stato bello rivedervi”.
Messi-show con tripletta, l’Argentina fa sei gol alla Bolivia
Festival del gol in Sudamerica. Nella 10ª giornata delle qualificazioni al prossimo Mondiale, l’one-man show è Lionel Messi, autore di una tripletta e due assist nel 6-0 dell’Argentina alla Bolivia. Debutto con assist anche per il comasco Nico Paz. Il Brasile schianta il Perù grazie a un super Raphinha: doppietta su rigore nel 4-0 finale. Poker anche per la Colombia che si riscatta dopo il k.o contro la Bolivia e annienta il Cile, fanalino di coda. A Torino sorridono per Tony Sanabria, che nel giro di un quarto d’ora ribalta il Venezuela con due gol e lancia il Paraguay. Per Bielsa, invece, è crisi nera: pari a reti bianche del suo Uruguay contro l’Ecuador, il terzo nelle ultime quattro. Le frecciate di Luis Suarez al c.t hanno portato al caos totale.