Secondo fonti israeliane, decine di combattenti di Hamas si sarebbero arresi all'IDF nel nord della Striscia di Gaza. Diversa, invece, l'interpretazione delle fonti palestinesi che accusano l'esercito di occupazione non solo di non accontentarsi di commettere massacri contro i residenti della Striscia di Gaza, ma anche di arrestarne i sopravvissuti mentre si spostano verso le cosiddette aree di volta in volta designate come sicure dall'IDF.

Secondo quanto denunciato da fonti di Gaza in questo video, i militari israeliani hanno attaccato la scuola di Beit Lahia nel nord di Gaza, arrestando tutti coloro che avevano più di 15 anni presenti all'interno della struttura usata come rifugio.

Un'accusa rilanciata anche da Euro-Mediterranean Human Rights Monitor che ha ricevuto segnalazioni secondo cui le forze israeliane hanno lanciato campagne di arresti casuali e arbitrari contro gli sfollati, tra cui medici, accademici, giornalisti e uomini anziani, nelle scuole Khalifa Bin Zayed e New Aleppo, entrambe affiliate all'UNRWA.

Per Abu Ubaida, portavoce militare delle Brigate Al-Qassam, i miliziani palestinesi nelle ultime 72 ore sarebbero riusciti a distruggere completamente o parzialmente 135 veicoli militari israeliani, uccidendo e ferendo decine di soldati israeliani con colpi di mortaio e razzi a corto raggio, mentre hanno continuato a lanciare intensi sbarramenti missilistici contro vari obiettivi all'interno di Israele.

Al di là della possibile propaganda, quel che però è certo è che l'IDF continua a bombardare sempre più intensamente la Striscia di Gaza da nord a sud, incrementando il numero di morti tra i civili palestinesi.

Gli americani dicono che non ci sono adesso prospettive per un cessate il fuoco, ma gli Stati arabi non sembrano più voler assistere inermi al genocidio messo in atto a Gaza dallo Stato ebraico, come dimostra la telefonata di quest'oggi del re di Giordania Abdullah II per chiedere a Biden una reale protezione dei civili dagli attacchi israeliani.

Ma il confuso presidente americano pare sia ancora intenzionato a supportare il genocidio israeliano, anticipando l'opposizione degli Stati Uniti nel Consiglio di Sicurezza al cessate il fuoco chiesto da Guterres che ha fatto appello all'articolo 99 della carta delle Nazioni Unite.



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