Il referendum per l'indipendenza della Catalogna alla vigilia del voto
Presidio dei seggi. Questo è quello che i sostenitori per l'indipendenza catalana stanno facendo per consentire domenica 1 ottobre lo svolgimento del referendum vietato dalla giustizia spagnola.
I Mossos d'Esquadra, la polizia autonoma catalana, è stata incaricata di intervenire per sgombrare i seggi e sequestrare il materiale necessario allo svolgimento delle elezioni.
La giustizia spagnola ha incaricato la polizia autonoma di confrontarsi direttamente e fisicamente con i catalani per impedire le elezioni. Da capire fino a dove i Mossos d'Esquadra vorranno spingersi, come dimostra la dichiarazione del loro comandante, Josep Lluís Trapero: «Prima di prendere una decisione che coinvolge l'uso della forza, bisognerà tener conto quali potrebbero essere le conseguenze di un eventuale intervento della polizia.»
Contestualamente la Guardia Civil ha mandato alcuni agenti nel Centro per la Comunicazione e la Tecnologia dell'Informazione (CTTI) per verificare che fosse stato dato seguito all'ingiunzione del Tribunal Superior de Justicia de Catalunya (TSJC) di sospendere i servizi informatici destinati al referendum del 1 ottobre.
Gli agenti al loro ingresso sono stati accolti dal coro "voteremo, voteremo" da parte di alcuni attivisti presenti ai cancelli. Il CTTI è un centro che si occupa della gestione di tutti i servizi informatici della regione autonoma della Catalogna.
Durante la manifestazione di chiusura della campagna elettorale che si è svolta a Barcellona venerdì sera non si sono verificati incidenti, solo musica, bandiere e slogan pacifici con i partecipanti che scandivano "referendum" e "democrazia".
Le autorità catalane hanno dichiarato di aver predisposto 2.300 seggi elettorali nelle scuole, assicurando che se non potranno essere aperti, i catalani avranno altri modi per esercitare il loro diritto di voto, anche se non hanno fornito dettagli in merito.
Sabato, in alcune città della Spagna, compresa Madrid, si tengono manifestazioni in favore dell'unità del paese.
In base alle notizie provenienti da fonti di stampa relative al pomeriggio di sabato, i Mossos d'Esquadra si sono presentati in 1.300 delle scuole designate come centri di voto per il referendum, di queste solo 163 sono risultate presidiate da attivisti pro referendum.