A seguito dello sciame sismico che sta interessando l'Etna e l'area circostante, che alle 3:19 di questo mercoledì di Santo Stefano ha causato un terremoto di magnitudo ML 4.8 (Mw 4.9) a nord di Catania - l'epicentro è stato localizzato tra i comuni di Viagrande, Trecastagni e Aci Bonnacorsi - il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, alle 5 del mattino ha convocato il Comitato Operativo presso la sede di Roma e successivamente, accompagnato da un team di esperti, è volato in Sicilia per fare il punto della situazione sui danni provocati dal sisma, per pianificare al meglio gli interventi di assistenza alla popolazione e la verifica dell'agibilità degli edifici.

Sebbene la magnitudo del terremoto che nella notte ha colpito l'area alle pendici dell'Etna non abbia neppure raggiunto il quinto grado, sono state una decina le persone ferite a causa dei crolli che hanno interessato alcuni edifici nelle località più vicine all'epicentro.

A Zafferana Etnea una casa di riposo per anziani ha subito lesioni ed è stata abbandonata dalle persone ospitate. In una casa a Fleri, frazione di Zafferana, un anziano è stato estratto dalle macerie, riportando solo ferite leggere. Lo stesso per un abitante di Pisano. A Pennisi è crollata una parte della chiesa del paese, comunque senza causare danni alle persone. Danni anche per la chiesa parrocchiale di Aci Sant'Antonio. Infine, una quindicina sono state le abitazioni danneggiate a Santa Venerina.

Come spiegato dall'Ingv, il tutto è collegato alla nuova eruzione dell'Etna registrata alla vigilia di Natale sul fianco orientale del vulcano, che ha generato un nuovo cratere, insieme ad un intenso sciame sismico e vistose deformazioni del suolo.

Nelle prime tre ore dell'eruzione sono avvenute circa 300 scosse registrate soprattutto nell'area vicino alla vetta dell'Etna. Successivamente, la sismicità si è "trasferita" nella Valle del Bove con alcune scosse di magnitudo pari o superiore a 4.0.