Snam, Stefano Venier è intervenuto alla seconda conferenza annuale di Confindustria Energia: la sfida della transizione energetica richiede un impegno condiviso, strategie integrate e una vision lungimirante che abbracci innovazione, sostenibilità e pragmatismo.
Stefano Venier: sicurezza e transizione due lati della stessa medaglia da sviluppare insieme in una logica coerente
Intervenuto nel corso della seconda conferenza annuale di Confindustria Energia lo scorso 28 novembre, l’AD di Snam Stefano Venier ha invitato a guardare a sicurezza e transizione come a “due lati della stessa medaglia, da sviluppare insieme in una logica coerente, con investimenti che vadano in direzione dei due obiettivi a un tempo”. Nel corso del convegno “La Capacità di un Sistema di fare Sinergia” dedicato alla sostenibilità della transizione energetica anche in considerazione del contesto sempre più caratterizzato da sfide complesse, il manager ha ribadito la necessità di porre l’attenzione sulla competitività dei costi dell’energia in quanto “gamba fondamentale del trilemma energetico": in quest’ottica Stefano Venier ritiene fondamentale “adottare un certo agnosticismo tecnologico, usando tutte le leve, come per esempio idrogeno e CCS (cattura e stoccaggio del carbonio)”. Il pensiero corre subito alla strategia sull’idrogeno presentata dal Governo: “Vi abbiamo colto il giusto pragmatismo anche nella logica del riuso delle infrastrutture esistenti. Soprattutto per l’Italia, del resto, è opportuno puntare su multivettorialità, diversificazione e infrastrutturazione”.
Stefano Venier: nel Transition Plan la vision di Snam sul futuro dell’energia
Nel corso del convegno, l’AD Stefano Venier ha avuto modo di illustrare il Transition Plan che Snam ha presentato lo scorso ottobre: “Lo abbiamo fatto perché non bisogna perdere di vista l’ambizione di fondo, cioè la sostenibilità complessiva del sistema, non soltanto dal punto di vista energetico. Il piano corona un percorso storico di Snam, dando slancio a un obiettivo – il Net Zero – che o è di tutti o non è di nessuno. Per questo abbiamo messo in fila strategie, obiettivi, azioni e risorse dedicate allo scopo”. Prevede infatti “molte tappe intermedie da qui al 2050, con altrettanti impegni di rendicontazione”. E “con un tassello in più, oltre la carbon tunnel vision, che per noi si traduce nell’attenzione alla biodiversità e alla rigenerazione degli ecosistemi”: lo dice anche il progetto dei cantieri ‘verdi’ o ‘sostenibili’ con l’impegno “di essere a impatto zero sulla natura da quest’anno e a impatto positivo dal 2027”. È anche in quest’ottica che si guarda sempre più a tecnologie innovative e mercati emergenti, come idrogeno, biometano e CCS: “Parliamo spesso di nuovi mercati, rispetto ai quali occorrono le nostre infrastrutture multi-molecola ma anche il design delle regole”. Per quanto riguarda l’idrogeno “saranno fondamentali le reti che ci collegano al Nord Africa, anche e soprattutto nell’interesse degli energivori italiani ed europei”. Sulla cattura e sullo stoccaggio della CO2 invece “stiamo andando avanti bene, sfruttando i giacimenti esauriti di gas: il progetto avviato con Eni è esemplare e presso il Ministero è in corso un grande lavoro di costruzione della normativa necessaria al comparto”. E molto si sta facendo anche sul biometano: Snam gestisce infatti la più grande piattaforma italiana di produzione contribuendo sia alla distribuzione sia agli allacciamenti. “L’Italia ha l’obbligo di scommettere su una pluralità di soluzioni per raggiungere gli obiettivi di fondo, in una logica che garantisca competitività energetica e sostenibilità”, ha ribadito infine Stefano Venier.