Mourinho, “Creato tanto contro il muro Juve”

Mourinho commenta la sconfitta dello Stadium a chiusura di un 2023 tra alti e bassi: “Ho visto tanta personalità, abbiamo creato tanto contro il muro di Torino, peccato perché il risultato poteva essere diverso”. Sul fronte mercato: “Difensore? Non so se arriverà. La Champions, sogniamo e lavoriamo”.

Napoli, Samardzic primo colpo di gennaio: pronti 25mln

Lazar Samardzic può essere il primo colpo di mercato del Napoli, dopo le promesse di Aurelio De Laurentiis e vista la necessità di sostituire Elmas, ormai ceduto al Lipsia. Secondo quanto riferito da Il Mattino; infatti, sarebbe vicino l’accordo con l’Udinese di Pozzo, con fitti colloqui tra i due patron già nei giorni delle rispettive vacanze a Cortina. 25 milioni di euro. La base per la chiusura sarebbe questa, più alta rispetto all’accordo trovato in estate dall’Udinese con l’Inter e poi saltato per le bizze della famiglia Samardzic. Il serbo arriverebbe adesso, a prescindere dal futuro di Zielinski che sembra sempre più diretto verso la Milano nerazzurra.


Napoli, Simeone chiede più spazio

Giovanni Simeone non è contento della situazione, vorrebbe giocare un po’ di più e l’ha fatto presente all’allenatore. Tra qualche giorno Osimhen partirà per la Coppa d’Africa, lì davanti ci sarà più spazio e Simeone è pronto a sfidare Raspadori (ieri è partito lui dall’inizio) per un posto da titolare. Tra l’argentino e l’allenatore c’è un buon rapporto, il giocatore non ha fatto nulla che possa aver spinto Mazzarri ha tenerlo fuori e le scelte sono state solo di natura tecnica. Giovanni però non ha mai smesso di lavorare a testa bassa, si allena con intensità e voglia di dimostrare che quel posto può essere il suo.

IL MERCATO DEL CHOLITO – Contemporaneamente però si guarda intorno. Perché il mercato è alle porte e se dovesse arrivare un’opportunità per giocare con più continuità Simeone la potrebbe valutare seriamente. In estate ci aveva pensato il Monza che poi non ha approfondito i discorsi, al momento non si è fatto avanti nessuno ma il giocatore potrebbe far comodo a chi cerca un attaccante con le sue caratteristiche. A oggi il Napoli non pensa alla cessione del Cholito che tra prestito e riscatto è stato preso a 15 milioni dal Verona, ma adesso il giocatore vuole delle garanzie sul suo status in rosa.


Buchanan è dell’Inter: affare fatto col Bruges

Tajon Buchanan sarà un giocatore dell’Inter, ormai non sembra più esservi alcun dubbio. Il club nerazzurro ha definito la trattativa con i belgi del Bruges per il laterale canadese, destinato a prendere il posto di Juan Cuadrado nelle economie della squadra di Simone Inzaghi.

In settimana a Milano. Buchanan è atteso a Milano a stretto giro di posta. Il classe ’99 potrebbe arrivare già il 3 gennaio, un giorno dopo la ripresa degli allenamenti dei nerazzurri, o al massimo il 4. In questo modo, potrebbe essere già convocato per la gara dell’Epifania, quando a San Siro arriverà l’Hellas Verona per la prima di campionato del 2024. Logico che poi sull’impiego, dall’inizio o a gara in corso, dovrà decidere il tecnico piacentino, che però porta a casa un innesto non di poco conto.


Atalanta, fatta per Hien: ha svolto le visite mediche, ora le firme e subito in campo

Gasperini può sorridere. Questa mattina Isak Hien ha svolto le visite mediche in vista dell’imminente trasferimento dal Verona all’Atalanta. Il difensore centrale svedese è stato sottoposto agli esami di routine presso la clinica La Madonnina di Milano, quindi dovrebbe raggiungere la sede nerazzurra per firmare il contratto. Se verrà depositato entro domani, Hien potrebbe essere già utilizzato in Coppa Italia contro il Sassuolo.

L’accordo tra i club si sarebbe raggiunto per circa 8-9 milioni di euro. Lo svedese, che in stagione ha disputato 10 partite (9 nell’undici iniziale), saltandone 6 per infortuni muscolari, era arrivato all’Hellas nell’estate 2022 dal Djurgarden. Nell’affare entra anche il l’attaccante 2005 Siren Diao, che andrà al momento nella rosa dell’Atalanta Under 23 in Serie C.


Niente Roma per Leonardo Bonucci, il Genoa pensa al difensore

Per Leonardo Bonucci si riducono le possibilità di un ritorno in Serie A ma l’ex difensore della Juventus non molla e spera che il mercato di gennaio gli offra l’occasione per tornare a giocare nel campionato italiano anche per inseguire il sogno di una convocazione a Euro 2024. La mossa Union Berlino (che tra l’altro naviga in cattive acque di classifica, a margine della zona retrocessione in Bundesliga) non ha portato bene al difensore, dieci presenze sin qui e 723′ totali in tutte le competizioni con anche otto occasioni in cui è rimasto in panchina per tutto il match.

Non sembrano avere seguito le lusinghe della scorsa estate della Lazio ma per Bonucci c’è comunque una possibilità di riavvicinarsi a casa – la famiglia è rimasta a Torino – grazie al Genoa. Sono proprio i rossoblù – a cui il giocatore era già stato accostato lo scorso agosto – ad aver fatto un pensierino al classe 1987 nel caso in cui partisse Dragusin, cercato da Tottenham e Napoli. Una possibile cessione a cui neanche Gilardino potrebbe opporsi viste le cifre in ballo (si parla di circa 30 milioni di euro) ma l’allenatore rossoblù avrebbe automaticamente bisogno di un rimpiazzo ed ecco l’occasione Bonucci, esperienza offerta a “prezzo di saldo” anche perché l’Union Berlino non si opporrebbe alla trattativa.


Leao: “Amo il Milan, spero di essere capitano in futuro. Mi sento da top-11 mondiale”

La seconda parte di 2023 di Rafael Leao non è stato dei migliori a livello di prestazioni e numeri, qualche fischio dopo la prestazione con il Sassuolo lo ha fatto reagire anche sui social network. L’amore per il Milan e il futuro in rossonero però non sono in discussione e l’attaccante portoghese lo ha ribadito: “Sapere cosa i compagni e i tifosi si aspettano da me mi dà consapevolezza e voglia di dare qualcosa in più. Spero di essere capitano in futuro e per me è una gioia giocare con questa maglia”.

Lo stesso Leao sa di dover ancora crescere molto, ma a 24 anni il tempo è dalla sua parte: “Il mio idolo è Cristiano Ronaldo e so di poter arrivare al suo livello, ma io non sono un giocatore egoista e se ho la possibilità di far segnare gli altri per me è ugualmente importante. In questa epoca – ha raccontato Leao a Sky -, i numeri fanno la differenza e non posso essere paragonato a Mbappé ed altri, ma è un qualcosa che devo mettermi in testa. Quando lo farò so di poter essere al loro livello, da top. La mia top 11 sarebbe un 4-3-3 con in porta Maignan, Cancelo a destra, Theo a sinistra, Thiago Silva centrale con… Van Dijk? No… Ruben Dias. A centrocampo Bellingham, De Bruyne, Modric. E davanti Leao a sinistra, Vinicius a destra e Mbappé centravanti“.

Nonostante l’ancora giovane età Leao è un riferimento per i compagni di squadra e per i tifosi del Milan, ma anche per i ragazzi che stanno esordendo in rossonero: “Ci sono tanti ragazzi bravi, che lavorano sodo e ascoltano i consigli. Devono sfruttare ogni possibilità al massimo e farsi trovare pronti lavorando duramente perché non si sa mai quando questa occasione può arrivare. Al gol di Simic ero contentissimo, una sensazione incredibile. Quando sono arrivato al Milan nessuno parlava di me, oggi sono un idolo e per questo ringrazio i tifosi perché mi hanno sempre messo pressione, ma in modo positivo attendendosi qualcosa di più da me. Il mio motto nel calcio e nella vita è mai arrendersi”.

Sul prosieguo di stagione, le idee del portoghese sono chiare, con un obiettivo definito, vincere l’Europa League: “Ibra l’ha vinta, ci trasmetterà l’esperienza per poterla raggiungere. Il Milan non l’ha mai vinta: con tutti i miei compagni sappiamo di avere la responsabilità di poter essere ricordati anche per quello”.

Due capitoli importanti della lunga confessione di Leao riguardano i rapporti umani e professionali con Pioli e Ibrahimovic. Parole non scontate quelle relative al tecnico rossonero: “All’inizio il rapporto era un po’ strano. Io sono una persona a cui devi dire le cose giuste e dirette senza girarci troppo intorno. Se mi parli 30 minuti non ti ascolto. Il suo approccio era aggressivo, io sono tranquillo e quindi devi saperti relazionare con me. Lui però mi ha capito ed è cambiato. Mi chiamava spesso per chiedermi della mia famiglia, se avessi bisogno di qualcosa, del modo di giocare. Da lì è cambiato il nostro rapporto come se fosse una relazione tra papà e figlio. Quando vado in campo ho la responsabilità anche di giocare per ripagare la sua fiducia. Lui merita il meglio, mi ha aiutato a crescere come un uomo e mi ha responsabilizzato. Mi dice sempre la cosa giusta, non dice cose a vanvera. Mi parla poco ma mi dice cose giuste”.

Parlando di Ibrahimovic, invece, il racconto converge su aneddoti di campo: “Quando facevo buone partite lui non mi diceva niente, quando giocavo male invece lui arrivava e mi diceva ‘Rafa…’. Mi trasmetteva una pressione positiva. Quando sai che una persona ti parla per aiutarti, sai che ti vuole bene e quindi i consigli di Ibra mi hanno aiutato. Adesso con il suo ritorno mi aiuterà ancora di più, è una persona importante per tutti noi e per il Milan. Fondamentale averlo con noi. Il campionato è lungo ma per vincerlo non puoi lasciare troppi punti per strada, soprattutto nelle partite giocate bene. Per conquistare il campionato devi vincere quasi tutte le partite e pareggiare quelle che non puoi vincere. Però la squadra quest’anno è migliore dello scorso anno. Le ultime vittorie hanno alzato il morale del gruppo, vogliamo provare a vincere qualcosa di importante quest’anno”.