In compagnia di Crosetto e Donzelli (quello che dà del pezzo di m..da a chi scrive cose che non gli piacciono, cioè la verità), mentre è inutile citare la presenza di Scurti visto che è la sua ombra, Giorgia Meloni è andata al congresso del partito di Calenda per insultare il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico... o meglio la segretaria del PD, considerando che in quel partito c'è gente che dovrebbe o potrebbe stare benissimo anche in un partito come Forza Italia:
«Ho sentito Elly Schlein - ha detto dal palco Meloni - dire che gli Stati Uniti non possono essere nostri alleati. Non capisco: la proposta è rompere ogni forma di alleanza con gli Stati Uniti e chiedere loro di occuparsi della nostra sicurezza? O che l'Europa diventi una grande comunità hippy e sperando nella buona fede delle altre potenze straniere?»
Immediata la replica di Schlein:
«Un governo che non ha altri argomenti sulla politica estera se non attaccare l'opposizione è un governo improvvisato. Da settimane è in stato confusionale, con i litigi quotidiani tra Tajani e Salvini, senza un profilo chiaro sulle scelte di politica europea e internazionale. Non riescono a dire una parola a favore di una difesa comune europea, ma nemmeno a condividere una posizione sul piano di riarmo proposto.Sono uniti solo nell'abbassare la testa di fronte agli attacchi e ai dazi di Trump all'Ue. Con Meloni che minimizza e invita alla calma e Tajani che invita a importare di più dagli USA. Ma la cosa più assurda è che Meloni sostenga che non ci siano alternative tra essere talmente asserviti a Trump da non riuscire nemmeno a criticarlo e rompere l'alleanza uscendo pure dalla Nato.L'alternativa c'è eccome: è fare un salto in avanti nell'integrazione e nell'autonomia strategica europea, superando l'unanimità, reagendo insieme ai dazi, facendo un grande piano di investimenti comuni per l'industria, il sociale e le transizioni, e costruendo una vera difesa comune. Ma capisco che per motivi ideologici faccia fatica a dirlo, come lo spiega a Orban?Così le contraddizioni dei nazionalisti le pagheranno le imprese, i lavoratori e le famiglie del nostro paese. Così, per non riuscire nemmeno a dire a Trump che sbaglia, Meloni relega l'Italia al margine in Europa».
Il padrone di casa, Carlo Calenda, dopo aver descritto Meloni come un'avversaria per poi dire che con gli avversari si parla, nel suo intervento dal palco ha dichiarato che «l'unico modo per avere a che fare con il Movimento 5 Stelle è cancellarlo».
Sulla stessa linea Pina Picierno, la dem che parla (di nascosto?) con i lobbisti dello Stato ebraico che promuovono apartheid e genocidio e poi si fa portavoce e promotrice dei diritti dell'Ucraina, che nel suo intervento ha attaccato i 5 Stelle dicendo che «è necessario essere molto chiari: trarre profitto elettorale dalle paure, dal giusto desiderio di pace è una truffa».
Ai due si è aggiunto anche Guido Crosetto, che prima di fare il ministro della Difesa guadagnava milioni di euro come rappresentante di armi per conto di Leonardo: «Negli ultimi anni l'Italia ha visto prevalere una politica contro a prescindere, basata non sul confronto ma sugli slogan. Un'Italia che purtroppo ha consentito a persone, che in altri Paesi continuerebbero a fare gli avvocati di sesta fila in qualche studio minore, di arrivare a governare il Paese».
Questa gente che rappresenta o pretende di rappresentare gli interessi degli italiani se la prendono con Conte e Schlein perché hanno detto che prima di spendere i soldi nel riarmo, così... senza criterio, è necessario fare un piano che parta almeno dalla difesa comune, per poi decidere come e dove spendere i soldi. Ma chi propone logica e risparmio è un nemico... per certi politici.
Meloni è andata al Congresso per lanciare messaggi a Salvini che da dentro la maggioranza non solo è contrario a qualsiasi piano di difesa, ma giornalmente si propone addirittura come servo di due padroni: Trump e Putin.
Curiosamente, il geniale Calenda (così come gli altri che al congresso hanno parlato) di Salvini non ha detto nulla! Ne condivide forse la posizione?
Non solo, il neo Savonarola della politica italiana ha pure praticamente condiviso l'idea di Meloni di un dialogo con Trump... considerandolo un alleato.
Da ricordare che Trump, oltre ad affossare i diritti democratici negli Stati Uniti mettendo in galera chiunque manifesti posizioni contrarie alla sua linea politica (persino chi entri regolarmente come visitatore in quel Paese), vuole annettersi con qualunque mezzo la Groenlandia, vuole compiacere Putin regalandogli l'Ucraina e arma il genocidio messo in atto da Israele contro i palestinesi.
Ma non è tutto. L'alleato di Meloni vuole mettere in crisi il settore manifatturiero dell'Europa e dell'Italia, da lui definiti parassiti, con dazi assurdi quanto immotivati, visto che il valore commerciale degli interscambi tra i due continenti, considerando anche i servizi, è pure a favore degli Stati Uniti.
Ma per Meloni e Calenda, Trump è un alleato! E ancor peggio è che ci sono degli italiani che stanno ad ascoltare gente simile gtanto da applaudirla e a pendere dalle loro labbra.