Questo mercoledì è andato in scena l'ultimo tentativo da parte della destra di fermare il ddl Zan con una richiesta di sospensiva presentata, con diverse motivazioni, dal senatore leghista Romeo e dai forzisti Bernini e Malan. Se la proposta fosse passata, poi si sarebbe votata, in base al regolamento del Senato, la modalità migliore per affossare la legge.

Per un voto, 136 contrari e 135 favorevoli, la sospensiva non è passata. All'appello, non giustificati, mancavano 5 pentastellati, ma anche ben 7 rappresentanti dei partiti di destra.

Pertanto, la legge Zan è adesso in discussione al Senato e nei prossimi giorni sarà finalmente votata, con la premessa che nel voto segreto i renziani metteranno in atto la loro vendetta nei confronti di Pd e 5 Stelle... perché così vuole i loro padrone, Matteo Renzi, che definisce "politica" ciò che invece riguarda il suo esclusivo tornaconto personale. 

Nella discussione odierna, la preoccupazione principale emersa dalle argomentazioni dei catto-sovranisti nel voler contrastare la legge è che una volta che sarà approvata, questa potrebbe fare da apripista per la richiesta di nuovi diritti, come dimostra in conclusione l'intervento del senatore Pillon:

"... il disegno di legge Zan è solo l'inizio. Poi vorremo il matrimonio egualitario. Poi vorremo l'utero in affitto. Poi vorremo l'adozione gay e poi vorremo l'insegnamento gender nelle scuole. Tutte cose che sono state dichiarate da un palco, davanti a parlamentari appartenenti a due schieramenti qui presenti che applaudivano. Ditecelo chiaramente, allora. Il progetto che avete in mente è questo? Se questo è il progetto che avete in mente, non vi seguiremo mai e faremo la guerra, qui dentro e là fuori, con tutte le armi che la democrazia ci mette in mano".

In pratica i catto-sovranisti, promotori delle loro libertà, che si caratterizzano nella negazione del riconoscimento dei diritti delle minoranze, temono che un disegno di legge che contrasti la violenza contro le persone LGBTQ finisca per rompere gli argini facendo esondare nel Paese di Dio, Patria e Famiglia il riconoscimento di diritti fondamentali già presenti da anni nel resto d'Europa.

Il concetto viene ribadito dal successivo intervento della figlia del fascista Pino Rauti, che naturalmente fa parte del gruppo dei fratelli di Giorgia Meloni:

"... è molto pericoloso quello che volete fare, è veramente oltre, perché poi l'orizzonte è chiaro: ideologia gender e ditelo, anche se non c'è scritto, che poi c'è la missione della maternità surrogata, dell'utero in affitto, dell'adozione delle coppie gay".

Pertanto, l'aspetto divertente di tutta la vicenda è che questi professionisti dell'odio pretendono di accusare coloro che sostengono il ddl Zan come meschini arruffapopolo intenti a sovvertire l'ordine costituito, promuovendo l'anarchia, dipingendoli come mostri responsabili di chi sa quali nefaste conseguenze per l'Italia... e tutto questo perché vogliono approvare una legge per evitare a dei mascalzoni di urlare "dagli al frocio" e di menar le mani nei confronti  di persone che sono diverse da loro.