"Quanto maggiore è il rischio che le grandi piattaforme pongono per la nostra società, tanto più specifiche sono le prescrizioni della legge sui servizi digitali. Prendiamo molto sul serio qualsiasi violazione delle nostre regole. E le prove di cui disponiamo attualmente sono sufficienti per aprire formalmente un procedimento contro X. La Commissione indagherà attentamente sulla conformità di X con la DSA, per garantire che i cittadini europei siano tutelati online, come impone il regolamento."
Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva per Un'Europa pronta per l'era digitale - 18.12.2023
"L’avvio odierno di un procedimento formale contro X dimostra chiaramente che, con la DSA, è finito il tempo in cui le grandi piattaforme online si comportavano come se fossero “troppo grandi per preoccuparsene”. Ora disponiamo di regole chiare, obblighi ex ante, forte controllo, rapida applicazione e sanzioni deterrenti e utilizzeremo appieno i nostri strumenti per proteggere i nostri cittadini e le nostre democrazie. Inizieremo ora un’indagine approfondita sul rispetto da parte di X degli obblighi DSA relativi al contrasto alla diffusione e all’amplificazione di contenuti illegali e alla disinformazione nell’UE, alla trasparenza delle piattaforme e al design dell’interfaccia utente." Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno - 18/12/2023

Questo il commento dei due commissari europei all'annuncio dell'avvio di una procedura per valutare se la piattaforma social X possa aver violato il Digital Services Act (DSA) in aree legate alla gestione del rischio  moderazione dei contenuti, dark pattern, trasparenza pubblicitaria e accesso ai dati per i ricercatori.

"Sulla base dell'indagine preliminare condotta finora, anche sulla base di un'analisi della relazione di valutazione dei rischi presentata da X a settembre e le risposte ricevute da X a seguito di una richiesta formale di informazioni, che, tra le altre, riguardava la diffusione di contenuti illegali nel contesto degli attacchi terroristici contro Israele da parte di Hams, la Commissione ha deciso di avviare una procedura formale di infrazione contro X ai sensi della legge sui servizi digitali", riporta in una nota la Commissione Ue."I lavori si concentreranno sui seguenti ambiti:Il rispetto degli obblighi della DSA relativi al contrasto della diffusione di contenuti illegali nell'UE, in particolare in relazione alla valutazione e mitigazione del rischio, le misure adottate da X per contrastare la diffusione di contenuti illegali, nonché il funzionamento del meccanismo di notifica e azione per i contenuti illegali, anche alla luce delle risorse di moderazione dei contenuti di X. ...Dopo l'avvio formale del procedimento, la Commissione continuerà a raccogliere prove, ad esempio inviando ulteriori richieste di informazioni, conducendo interviste o ispezioni.L'avvio di un procedimento formale conferisce alla Commissione il potere di adottare ulteriori misure di esecuzione, come misure provvisorie e decisioni di non conformità. Alla Commissione è inoltre conferito il potere di accettare qualsiasi impegno assunto da X a sanare le questioni oggetto del procedimento.La DSA non fissa alcun termine legale per porre fine al procedimento formale. La durata di un'indagine approfondita dipende da una serie di fattori, tra cui la complessità del caso, la misura in cui l'impresa interessata collabora con la Commissione e l'esercizio dei diritti di difesa....Le piattaforme online sono tenute a notificare senza ingiustificato ritardo le persone o le entità coinvolte nella decisione di moderazione dei contenuti, fornendo informazioni sulle possibilità di ricorso rispetto a tale decisione; le piattaforme prendono tali decisioni in modo tempestivo, diligente, non arbitrario e obiettivo.Ai sensi dell'articolo 25, paragrafo 1, le piattaforme online non devono progettare, organizzare o gestire le loro interfacce online in modo da ingannare o manipolare i propri utenti o in un modo che altrimenti distorce o compromette materialmente la capacità degli utenti del loro servizio di prendere decisioni libere e informate. ..."

L'aspetto ironico della vicenda, visto che in parte riguarda il conflitto tra Hamas e Israele, è che la presidente della Commissione europea, dopo l'attacco del 7 ottobre, ha rilasciato dichiarazioni fuorvianti, e pertanto illegali, in relazione al genocidio in atto nella Striscia da parte dello Stato ebraico, tanto da far sì che parte del personale che supporta le istituzioni dell'Ue ne ha pubblicamente preso le distanze.

Pertanto, con che credibilità la Commissione Ue avvia questa indagine su X anche in relazione alle notizie sulla crisi in Medio Oriente quando chi la presiede, in passato, ha più volte fatto affermazioni che finiscono persino per screditare le stesse istituzioni europee?