A metà pomeriggio, dopo che il ministro dell'Interno aveva definito i soccorritori della Sea-Watch scafisti, il Viminale aveva indicato alla Ong di fare rotta verso la Tunisia, che però non ha le competenze e le strutture per offrire un porto sicuro, come dimostrato dal caso di Sarost 5 con 40 persone bloccate per 20 giorni sul ponte della nave come maiali, con 40° gradi, al largo di Zarzis (fonte: Sergio Scandura).

Ma se Salvini pretende di non applicare la legge, non sembrano pensarla alla stessa maniera all'interno del Governo di cui lui fa parte. Infatti, nel tardo pomeriggio, dalla Sea-Watch hanno fatto sapere che le autorità italiane avevano dato la disponibilità a far sbarcare le famiglie presenti a bordo: bambini, madri, padri e una donna ferita.

L'operazione è stata effettuata con l'ausilio di una motovedetta della Guardia costiera. È evidente pertanto, che i porti non sono affatto chiusi.

Sono 18 le persone sbarcate delle 65 tratte in salvo.