Il presidente russo Vladimir Putin non è stato ferito e continua a lavorare come al solito dopo il tentativo di attacco contro il Cremlino portato da Kiev nella notte di mercoledì utilizzando due droni.

La Tass ha dichiarato che il presidente russo non è stato ferito nell'attacco terroristico e che il suo programma di lavoro non ha subito alcuna modifica.

Secondo l'ufficio stampa del Cremlino, "il regime di Kiev ha effettuato un tentativo di sferrare un attacco con veicoli aerei senza equipaggio contro la residenza del presidente russo al Cremlino. Due droni hanno preso di mira la residenza di Putin.

"Come risultato di azioni tempestive intraprese dai servizi militari e speciali che utilizzano sistemi di guerra elettronica, i droni sono stati intercettati", si dichiara nella nota. "La loro caduta e i frammenti sparsi nell'area del Cremlino non hanno causato vittime o danni materiali".

 Martedì il presidente russo era a San Pietroburgo, dove ha dato il via libera alla ripresa del traffico tramviario a Mariupol tramite collegamento video, ha tenuto un incontro con il governo e una serie di altri incontri di lavoro. Putin ha anche incontrato di persona il direttore d'orchestra Valery Gergiev per festeggiare il suo 70° compleanno.

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto ai giornalisti che mercoledì Putin sta lavorando a Novo-Ogaryovo fuori Mosca, dove ha incontrato il governatore di Nizhny Novgorod, Gleb Nikitin.

La nota con cui l'agenzia Novosti ha riassunto l'episodio riporta le stesse informazioni, anche se in maniera molto più concisa.

Sempre la Tass, ha diffuso un commento di Leonid Slutsky, capo della commissione per gli affari internazionali della Duma di Stato, che minaccia da parte di Mosca una risposta che dovrà essere la più dura possibile, puntando il dito della responsabilità dell'attentato contro Kiev, aggiungendo di non credere alle dichiarazioni dei collaboratori di Zelensky che hanno smentito che la matrice dell'attentato sia ucraina.

A confermarlo, secondo  Slutsky, anche il fatto che sia stato organizzato alla vigilia del Giorno della Vittoria, in modo da renderne le conseguenze - in caso di successo - ancor più destabilizzanti per il popolo russo.

Il portavoce del presidente Volodymyr Zelensky, Serhii Nikiforov, ha negato qualsiasi coinvolgimento di Kiev nel "presunto" attentato, confermando che tutti gli sforzi dell'Ucraina sono concentrati nella preparazione della controffensiva. I consiglieri di Zelensky, inoltre, non escludono nulla... dalla messinscena per giustificare future ritorsioni fino ad un possibile colpo di Stato.

Durante una guerra in corso che ormai ha raggiunto una portata inimmaginabile all'inizio, qualsiasi ipotesi non può dirsi assurda, almeno fintantoché non si avranno prove sufficienti ad avvalorare una tesi.