Di Maio a Salvini: su Ramy iniziamo a guardare avanti. Facciamolo. Senza perderci in facili strumentalizzazioni
«Su Ramy confido in una rapida risoluzione per quanto riguarda la cittadinanza per meriti speciali. Quel bambino di origini egiziane ha compiuto un gesto straordinario.
Durante l'assalto a San Donato Milanese ha avuto il coraggio di chiamare i Carabinieri e salvare così la sua vita e quella dei suoi compagni. Come sapete nei giorni scorsi ho scritto anche ai ministeri competenti per fare in modo che la sua pratica arrivi presto al Consiglio dei Ministri. Mi aspetto che accada. Anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è d'accordo.
Non stiamo a girarci troppo intorno. Diamo la cittadinanza a quel bambino. C'è già una legge che lo consente, non dobbiamo inventarcela. Facciamolo e basta. Come ho già detto, questo è un Paese che vale molto di più della semplice indignazione: dimostriamolo.
Iniziamo a guardare avanti. Facciamolo. Senza perderci in facili strumentalizzazioni».
Ma a chi sono rivolte le parole di Di Maio? Non certo alle opposizioni, che stavolta lo appoggiano senza se e senza me. Di Maio si rivolge al suo (per quanto ancora?) alleato di governo, Matteo Salvini che nel fine settimana passato, insieme ai suoi parlamentari, ha rilasciato dichiarazioni in base alle quali, come ministro dell'Interno, ha fatto intendere che quella cittadinanza lui non l'avrebbe concessa.
Che Di Maio lo abbia capito da solo o che qualcuno glielo abbia fatto capire è indifferente. Quel che appare evidente è che d'ora in avanti i 5 Stelle non concederanno più nulla alla propaganda di Salvini, e probabilmente cercheranno anche di confinarne il ruolo all'interno delle proprie esclusive competenze, visto che fino a poco tempo fa ha dato la sensazione, soprattutto all'estero, di essere lui il vero capo del Governo.
Conte è d'accordo, ha detto Di Maio, e la pratica è stata inoltrata ai ministri competenti (cioè il vicepremier leghista e il ministro dell'Interno, i cui incarichi sono ricoperti dallo stesso Salvini), in attesa, addirittura di approdare in Consiglio dei ministri!
Di Maio ha così ufficialmente trasformato la questione Ramy in una faccenda di natura strettamente politica ed ora una risposta dovrà ottenerla, mentre Salvini, così come ha fatto anche stamattina in occasione della presentazione del nuovo spazio espositivo del Policlinico Ca' Granda a Milano, continua a parlare di riflessioni e approfondimenti!
Considerazione a margine. Ma se pure una questione di poco conto come la concessione della cittadinanza ad un dodicenne diventa così apertamente motivo di scontro tra i leader dei due partiti di maggioranza, come è possibile che questo Governo possa durare?
E a questo punto non è neppure detto che le Europee siano la data per la sua scadenza. Ai 5 Stelle sarà sufficiente che questa settimana venga approvato in via definitiva il decreto che include il reddito di cittadinanza (e quota 100)... e a quel punto potrebbero dire di essere stanchi di continuare a portar voti a Salvini.