Di Vincenzo Petrosino - Salerno -

"Dal 3 giugno l'Italia ripartirà a 360 gradi. Ci si potrà muovere tra le regioni e siamo pronti ad accogliere in sicurezza cittadini europei che vogliono passare le loro ferie in Italia. Le nostre strutture sono pronte, preparate e all'avanguardia".

Così si è espresso il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, rivolgendosi agli omologhi di alcuni Paesi Ue, tra cui Germania e Austria, in un vertice sui flussi turistici.

"È inammissibile che ci siano black list tra Paesi Ue", ha aggiunto Di Maio. "Se non cambiamo direzione, ci saranno serie ricadute economiche sul comparto turistico di tutti i Paesi europei, non solo dell'Italia".

Sarebbe opportuno ricordare al Ministro che in Italia il virus non è stato sconfitto ed è tuttora circolante. Il virus è tra noi, pronto ad aggredire i non immuni, i fragili e gli anziani.

E’ vero che l’Italia deve riaprire perché non è in condizioni di sostenere le gravi conseguenze economiche causate dalla chiusura, ma invogliare il turismo dichiarando che siamo "all’avanguardia e pronti" sembra eccessivo in un Paese che non è riuscito ancora ad avere mascherine disponibili per tutti ed in abbondanza.

Forse il ministro del Movimento cinque stelle si è dimenticato i decessi nel personale sanitario e che sono stati circa 150 quelli dei soli medici. Decessi non dovuti all’imprudenza ma alla "inetta inefficienza dello Stato" che non ha saputo proteggere la categoria. 

Qui l’elenco dei medici deceduti:
portale.fnomceo.it/elenco-dei-medici-caduti-nel-corso-dellepidemia-di-covid-19/


Troppo facile per chi può strisciare la carta oro e fare accertamenti, analisi o avere canali privilegiati per sé e la famiglia, parlare di aperture, turismo e invogliare tutti a venire in Italia.

E per fortuna che poi Di Maio ha aggiunto anche:

"...Non so se sarà possibile per tutti già da questa estate. Noi saremo molto cauti. Non vogliamo dare l'impressione che sarà tutto uguale, a prescindere da dove si vada".

Caro Ministro del Movimento cinque stelle, vada molto cauto ma davvero tanto, perché anche da medico non intendo rischiare la vita e, credo, neppure i tanti colleghi italiani che chiamano "eroi", solo a causa di scelte scellerate altrui.