Questo fine settimana potrebbe essere realmente decisivo per quanto riguarda i colloqui relativi agli accordi commerciali post Brexit tra Regno Unito e Unione europea.

Secondo le ultime dichiarazioni di Michel Barnier, capo negoziatore dell'Ue, gli ultimi nodi da sciogliere riguarderebbero solo la pesca e l'accesso alle acque del Regno Unito da parte dei pescherecci europei.

Ma per il premier britannico Boris Johnson, le distanze da colmare non sarebbero per nulla irrilevanti.

Il capo negoziatore britannico, David Frost, insiste sulla necessità che ai pescherecci del Regno Unito, fin dal prossimo gennaio, debba essere riconosciuta una quota sensibilmente maggiore del proprio pescato.

Barnier insiste sul fatto che se il Regno Unito vuole limitare l'accesso alle proprie acque dei pescherecci europei, verrebbero di conseguenza riviste le condizioni di accesso del pescato britannico al mercato europeo. 

Nel frattempo una parte dei deputati di Bruxelles non dà per scontato il via libera ad un eventuale accordo e fa sapere che l'approvazione arriverà solo dopo una sua attenta valutazione e, proprio in conseguenza di ciò, hanno dichiarato che le trattative, in un senso o nell'altro, dovranno concludersi entro domenica, perché altrimenti il Parlamento dell'Ue non avrebbe il tempo necessario per esaminarlo.

E se non ci sarà un accordo entro il 1 gennaio, gli scambi commerciali tra Uk e Ue faranno riferimento alle regole standard dell'Organizzazione mondiale del commercio (WTO), eventualità che oltre a creare caos negli attuali punti di transito doganali (almeno per un certo periodo), avrebbero come conseguenza immediata anche un aumento dei prezzi che, per alcuni prodotti del settore alimentare, finirebbe per danneggiare i consumatori britannici.