I 18 capi di imputazione di cui Assange è accusato dagli Stati Uniti, secondo i suoi avvocati, potrebbero dar seguito ad una pena di 175 anni di carcere.

Ma di cosa è accusato Julian Assange? Di aver violato i database militari statunitensi per acquisire informazioni segrete sensibili relative alle guerre in Afghanistan e Iraq, poi pubblicate sul sito web Wikileaks. 

I segreti dell'esercito americano che dovevano rimanere nascosti hanno rivelato gli abusi compiuti da militari, contractors e agenti segreti della cosiddetta più grande democrazia del mondo in Afghanistan e Iraq.

Ma per la giustizia americana, le rivelazioni di Assange avrebbero messo a rischio le vite di agenti e collaboratori sotto copertura,  per tale motivo gli Stati Uniti vogliono processare il fondatore di Wikileaks e per questo ne hanno chiesto l'estradizione dal Regno Unito.

Lo scorso gennaio la giustizia britannica l'aveva negata accogliendo la richiesta degli avvocati di Assange, in base alla quale gli Stati Uniti non avevano offerto garanzie a tutela dell'imputato che non  poteva essere estradato a causa delle preoccupazioni relative al suo stato di salute mentale.

Gli americani hanno fatto ricorso ed oggi, 10 dicembre in occasione della giornata internazionale dei diritti umani, l'Alta Corte del Regno Unito ha concesso l'estradizione di Assange.

I giudici britannici si sono lasciati convincere dagli avvocati che sostenevano la tesi dell'estradizione dalle "promesse" che Assange non sarebbe stato messo in isolamento prima o dopo il processo o detenuto presso l'ADX Florence, un carcere di massima sicurezza situato nella Contea di Fremont in Colorado e che, in caso di condanna, ad Assange sarebbe stato permesso di scontare l'eventuale pena detentiva in Australia... oltre al fatto che la sua malattia mentale non era abbastanza grave da impedirgli di essere estradato.

Gli avvocati che rappresentavano Assange hanno sostenuto che le rassicurazioni sul suo futuro trattamento erano vaghe e prive di riscontro, ma la loro tesi non è stata accolta dai giudici britannici che hanno concesso così il via libera al suo trasferimento negli Usa, anche se è possibile un ulteriore appello per bloccare tale decisione.

Nella sua dichiarazione all'Adnkronos, Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, ha commentato così la scandalosa decisione dell’Alta corte britannica:

"Un colpo alla libertà di informazione, alla denuncia delle violazioni dei diritti umani. Il caso giudiziario di Assange è esemplificativo delle persecuzioni che subiscono nel mondo difensori dei diritti umani, giornalisti, ricercatori, blogger, attivisti.Viviamo in un mondo dove i diritti delle donne sono sotto attacco, così come i diritti delle persone migranti e richiedenti asilo. Un mondo dove l’odio prende forma attraverso narrazioni false e pericolose che sostengono che i diritti umani siano solo di poche persone.Oggi più che mai occorre che ciascuno faccia la sua parte: la società civile nel mobilitare, l’informazione nel dare eco a queste mobilitazioni dal basso e le Istituzioni nel porre i diritti in cima all’agenda delle relazioni bilaterali e internazionali. Ogni volta che i diritti sono sacrificati a interessi economici, alla vendita di armi, a strategie geopolitiche è una sconfitta per l’umanità".

Per colmo dell'ironia, se di ironia si può parlare, gli Stati Uniti vogliono processare (e condannare) Assange per aver svelato una parte (minima) delle loro porcate compiute in Afghanistan e in Iraq, quest'ultima una guerra che l'Onu ha definito immotivata e che ha causato, oltre alla distruzione di un'intera nazione, la morte di decine di migliaia di persone, il cui numero non è possibile definire ufficialmente. Il principale responsabile di tale strage, etichettabile come genocidio, si chiama George Bush e circola liberamente negli Stati Uniti partecipando a manifestazioni ufficiali dove viene applaudito e congratulato.

Quindi, riassumendo, gli americani si complimentano con uno che dovrebbero essere condannato per genocidio, mentre vogliono mandare in galera chi ha svelato una parte delle tante nefandezze compiute dagli americani in Iraq... e c'è ancora qualcuno che vuol definire quella degli Stati Uniti la più grande democrazia del mondo!