Secondo fonti ufficiali (525.000 secondo la Guàrdia Urbana), erano più di mezzo milione le persone che da Girona, Berga, Vic, Tàrrega e Tarragona sono confluite a Barcellona dopo una marcia durata 3 giorni per partecipare alla manifestazione legata allo sciopero generale, che questo venerdì ha bloccato la capitale della Catalogna in segno di protesta contro le pene inflitte ai leader indipendentisti dalla Corte Suprema spagnola.
La manifestazione odierna aveva come slogan "Per i diritti e le libertà" e seppur organizzata da due sigle sindacali, la sua connotazione era prevalentemente, se non esclusivamente, politica.
Meanwhile, in Catalonia.
— Denise Ho (HOCC) (@hoccgoomusic) October 18, 2019
Power to the people.#Catalonia#FightForFreedom #StandwithCatalonia pic.twitter.com/SFSJGaZ2BG
Ma si è scesi in piazza anche in altre città della Catalogna oltre che a Barcellona, e nonostante che le manifestazioni non siano state violente, a margine si sono avuti degli scontri che in totale, in tutta la regione, hanno fatto registrare 35 feriti.
A Barcellona, gli incidenti, iniziati nel pomeriggio con il lancio di oggetti contundenti - pietre, sfere d'acciaio, lattine e petardi - contro la polizia, sono poi proseguiti anche in serata, nella zona dove si trova la rappresentanza del Governo di Madrid.
🚨 Un agente de la UIP herido de una pedrada en la cabeza es evacuado inconsciente por sus compañeros, las ambulancias no pueden acceder.
— VOX 🇪🇸 (@vox_es) October 18, 2019
Todo nuestro apoyo a nuestras Fuerzas y Cuerpos de Seguridad que están defendiendo España en Barcelona de la gentuza terrorista @policia 🇪🇸 pic.twitter.com/0NyEz0Ea1i
Per motivi di sicurezza, invece di invertire il campo, la partita tra Barcellona e Real Madrid che si doveva disputare in Catalogna il prossimo 26 ottobre, è stata rinviata. La federcalcio spagnola ha ufficializzato la decisione quest'oggi.