La mossa spregiudicata di Boris Johnson di chiudere la Camera dei Comuni fino al 13 ottobre, per poi riaprila il 14 in occasione del discorso della regina, a cui dovrà seguire un dibattito dedicato di altri 5 giorni, non lo mette del tutto al riparo dalla possibilità di poter evitare una discussione in Parlamento per evitare una Brexit no deal.

Dopo l'annuncio da parte della casa reale di aver accettato la proposta di Johnson, si sono scatenate nel Paese le proteste da parte di chi si oppone alla Brexit e, soprattutto, ad un'uscita del Regno Unito dall'Ue senza un accordo, a cui ha fatto seguito una raccolta di firme contro la chiusura del Parlamento che già ieri aveva superato il milione di consensi.

Ma la decisione di Johnson ha causato conseguenze politiche anche all'interno del partito. Ruth Davidson, leader dei Tory in Scozia ha rassegnato le proprie dimissioni dalla guida del partito dopo 8 anni di successi. Al referendum sulla Brexit, la Davidson si era schierata decisamente a favore del "remain", sul lato opposto rispetto alle posizioni Johnson. Per tale motivo, il fatto che il suo addio sia stato spiegato ufficialmente per motivi familiari (la necessità di seguire da vicino il figlio in tenera età) non ha convinto del tutto, visto che è stato comunicato dopo l'annuncio della chiusura della Camera dei Comuni.

Non vi è nessun dubbio, però, sulle dimissioni dalla carica di "government whip" alla Camera dei Lord del conservatore Lord Young of Cookham che ha rassegnato le proprie dimissioni per protesta contro la "proroga" voluta dal premier.

Venerdì, ci sarà poi un pronunciamento di un tribunale scozzese cui un gruppo di parlamentari si è rivolto per bloccare la sospensione del Parlamento in attesa di discutere la questione in un'audizione fissata per il 6 settembre.

Ma, al di là di tutto, resta da considerare il fatto che già da lunedì il Parlamento potrà però riunirsi fino all'8 o al massimo all'11 settembre ed alcuni parlamentari stanno già verificando la possibilità di farne proseguire i lavori anche nel fine settimana.

Pertanto, in queste ore, le opposizioni stanno valutando quale strada percorrere per impedire a Johnson di avere a disposizione l'opzione di una Brexit senza accordo.

La battaglia è appena iniziata.