La tirata pro satira del mitraglietta nazionale a supporto del tweet di Michela Giraud che commentava la pretesa della cantante Demi Lovato di rivolgersi a lei utilizzando come pronome they invece di she ("Demi Lovato vuole le sia dato del loro, come il Mago Otelma") è stata ripresa dal senatore e segretario della Lega Matteo Salvini per informarci che condivide le parole di Enrico Mentana, 

"che naturalmente viene già messo in croce per l’opinione espressa. Sempre e comunque dalla parte della Libertà!" 

Ecco che cosa aveva scritto Mentana:

"In questo paese c'è la libertà di parola. Non esiste che si metta alla gogna chi ha un parere diverso, e allo stesso modo è inconcepibile che si sottoponga alla gogna mediatica, o peggio si proponga l'ostracismo per chi fa satira sui temi sensibili. Sei anni fa eravamo tutti Charlie: ma non esiste che si difenda chi fa satira sui simboli religiosi e si attacchi chi la fa sulle scelte di genere. La libertà è una sola, permette di prendere in giro i leghisti e gli ebrei, i gay e i magistrati, i machisti e i navigator, i giornalisti e le femministe, e così via, nessuno escluso. E non perché "Se no fai il gioco della destra" come mi è toccato leggere, ma perché la libertà è precisamente questa, piaccia o no. Si legge nell'articolo 21 della costituzione, che ribaltò le proibizioni del fascismo (da non dimenticare mai): "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione". Sante parole".

Perché Salvini si è preso il disturbo di intervenire sull'argomento? Perché il tweet di Michela Giraud è stato interpretato in chiave anti-LGBTQ!

E visto che Salvini, come ci ha fatto sapere, è "sempre e comunque dalla parte della libertà", pertanto anche quella di fare satira, allora è evidente che anche la successiva dichiarazione odierna, anti-Letta e anti-PD, deve essere interpretata in chiave ironica, essendo degna del miglior Crozza:

"Un saluto da Milano. Invece di tassare i risparmi degli italiani, si facciano pagare le tasse alle multinazionali straniere che fanno affari in Italia e portano i soldi all’estero, altro che le tasse di successione proposte da Letta!"

Ma come... Salvini si indigna di soldi che vengono portati all'estero quando i legali del presidente della regione Lombardia, il "leghista" Attilio Fontana, si arrampicano sugli specchi per giustificare i conti correnti del loro assistito che in Svizzera spuntano come funghi:

"Il patrimonio estero ereditato dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, dai genitori - scrivono gli avvocati in una nota - si è accumulato sin dagli anni 70 e si è scoperto che ricomprendeva anche un secondo conto aperto nel 1999 presso altra banca elvetica; circostanza della quale il presidente Fontana era completamente all’oscuro.Attilio Fontana attraverso i suoi difensori Jacopo Pensa e Federico Papa ha depositato, mantenendo gli impegni assunti con la Procura, la documentazione che consente di ricostruire con chiarezza il patrimonio estero ereditato dai genitori.Il consolidamento dei due conti successivamente avvenuto spiega l’ammontare del patrimonio fatto oggetto di emersione. La Procura - conclude la nota - sta verificando il materiale messo a disposizione. Siamo preparati ai commenti e alle battute di ogni genere."

E a questo non bisogna dimenticare di aggiungere i 49 milioni evaporati dell'altra Lega, gli strani acquisti di immobili della Lombardia Film Commission a guida leghista e i soldi inviati all'estero dai due commercialisti che tenevano i conti del partito di Salvini...

Salvini, in nome della libertà che lui dice di voler difendere sempre e comunque sta evidentemente facendo satira. 

Deve essere proprio così perché, sempre poco, dopo ci informa della presenza in tutta Italia, da nord a sud, di gazebo che diffondono il verbo leghista per accogliere l'iscrizione al partito di nuovi "adepti".