ALESSIA GUCCIONE, DIRIGENTE DELL’ISTITUTO HA MODERATO UN INCONTRO EMOZIONANTE CON IL CONTRIBUTO DI DON GIUSEPPE LIVATINO, WILMA GRECO E L’ALLIEVA DI DON PINO PUGLISI ROSARIA CASCIO.

Grande momento di emozione alla scuola media Mazzini di Campobello di Licata per un incontro che ha lasciato il segno nelle coscienze e nella memoria di chi ha avuto la fortuna di partecipare.

L’incontro è stato voluto caparbiamente dalla Dirigente Alessia Guccione che ha dovuto anche fare i conti con il momento particolare della pandemia: “Avevamo programmato questo incontro in una data precedente ma non è stato possibile ma ho voluto assolutamente farlo perché ritenevo importante per i nostri ragazzi sentire la voce diretta di chi opera con lo spirito di Don Puglisi”.

Don Pino Puglisi non era un semplice sacerdote ma era una di quelle figure che nascono per gli altri. Nascono e spendono la loro vita per il bene degli altri e credono fermamente nella propria missione di “educatore dell’anima”.

Lui si rivolgeva alle coscienze di grandi e piccini. Parlava di libertà e affrancamento dal potere maleodorante della mafia. Parlava di accoglienza parlava di aggregazione per il bene e andava a cercare porta a porta tutti coloro che avevano “bisogno” di luce libera.

Rosaria Cascio è stata sua alunna, una vera allieva di don Pino, e poi ha seguito il suo pensiero lo ha fatto suo. Adesso cerca in tutti i modi di trasmettere questo vento magico di positività che è il messaggio di don Pino.

Alessia Guccione nella sua introduzione ha portato la sua esperienza diretta in prima linea nei quartieri periferici di Catania: “Lavorare con ragazzi segnati da situazioni pesanti e difficile non è semplice ma è in quelle occasioni che un insegnante deve mettersi in gioco e cercare di svolgere il proprio ruolo con dignità scardinando anche tanti modelli appresi nel proprio percorso di studi”.

Il contributo di don Giuseppe Livatino è stato anch’esso molto prezioso e molto emozionate in quanto ha tracciato un parallelo tra don Pino e Rosario Livatino del quale è stato postulatore della fase diocesana per la causa di beatificazione.

Don Livatino ha parlato ai ragazzi degli ultimi momenti del giudice facendo rivivere la crudeltà subìta da Rosario Livatino e la sua risposta intrisa di serenità interiore: “Quando don Pino Puglisi vide i suoi assassini reagì con un sorriso che rimase stampato nella sua ultima espressione così come Rosario Livatino che voltandosi al killer disse «Cosa vi ho fatto?» Crivellato di colpi aveva un viso sereno. La serenità di chi ha vissuto con la coscienza pulita”.

Wilma Greco è docente presso la casa Circondariale di Agrigento. Ma il suo ruolo non si ferma a quello dell’insegnante. Lei ha fatto della sua vita una vera e propria missione rivolta ai detenuti. “L’odore della ruggine, il rumore dei cancelli e le grida dei detenuti fanno parte della mia vita.” Il suo intervento diventa racconto crudo di una relatà molto lontana della vita cui tutti noi siamo abituati e lei, da educatrice “alla don Puglisi” cerca sempre di fare uscire da ognuno di loro quanto di bello c’è. “Dentro ogni carcerato c’è sempre la bellezza dell’essere umano. Aiuto tutti a mettere fuori ogni talento: c’è chi scrive poesie, chi dipinge, chi studia… ma non è semplice”.

Wilma Greco parla di accoglienza, parla di opportunità negate e i ragazzi seguono numerosissimi con grande partecipazione.

Alla fine i ragazzi, coordinati dalla prof.ssa Giuseppina Ruiz hanno posto tante domande e per i relatori e profonde riflessioni che ancora una volta fanno apprezzare questa nostra sana e bella gioventù che rappresenta l’unica speranza per un futuro che di speranza ne ha proprio bisogno.