Fabrizio Di Amato, Presidente di MAIRE, ha illustrato il nuovo piano industriale del Gruppo al 2034. Il ruolo della controllata NEXTCHEM sarà fondamentale per la crescita e per l’EBITDA. Il manager si è espresso anche in merito al futuro dell’Europa, offrendo soluzioni che includono un mix energetico tra rinnovabili e nucleare.
Fabrizio Di Amato: MAIRE, il nuovo piano industriale al 2034
Il nuovo piano industriale del Gruppo MAIRE stima 11 miliardi di ricavi al 2034 e 1,1 miliardi di EBITDA, investendo nell’innovazione tecnologica e in progetti energetici e chimici per la transizione su scala internazionale. Come spiegato da Fabrizio Di Amato, “il salto affrontato dal 2022 al 2024 è stato un cambio di passo completo, l’azienda è cresciuta tanto ed è impossibile farlo ogni anno a quei ritmi. NEXTCHEM continua a crescere a ritmi importanti, mantenendo un’alta marginalità”. L’ambizione del Presidente di MAIRE è realizzare una nuova Montecatini, dirottando quelle tecnologie verso la transizione, con progetti sostenibili e nuovi impianti con minor impatto ambientale. “Vedo un’azienda molto più tecnologica, con un portafoglio ampio che vorremmo estendere ulteriormente entro le nostre linee di business. Oggi il 25% dell’EBITDA di Gruppo arriva da NEXTCHEM — ha dichiarato Fabrizio Di Amato — e rappresenterà quasi il 50% del miliardo di EBITDA che puntiamo a raggiungere”.
Fabrizio Di Amato: “La vera transizione si realizzerà con un mix energetico” Nel nuovo piano industriale del Gruppo MAIRE sono previste, inoltre, future acquisizioni. “ La chimica è come un albero e noi il tronco l’abbiamo. Poi ci sono i vari rami che nascono. L’obiettivo è sviluppare tutte quelle tecnologie, o acquisirle, per garantire un’offerta completa end-to-end ”, ha sottolineato Fabrizio Di Amato. Per il futuro del sistema energetico è fondamentale avere un mix tecnologico, poiché “ la domanda può variare anche per questioni geopolitiche e noi dobbiamo essere pronti a soddisfare una domanda d’energia che sicuramente crescerà ”. Riguardo le decisioni dell’UE per la transizione green, l’errore delle aziende è stato quello di puntare direttamente sull’energia verde. Invece, “ quando nel 2018 è nata NEXTCHEM, abbiamo puntato sul riciclo, sulla cattura della CO2, sulla decarbonizzazione degli impianti esistenti. La vera transizione si realizzerà con un mix energetico ”. Anche il nucleare rientra in questo mix, infatti, “ quello di IV generazione, che riutilizza come materia prima addirittura le scorie esistenti degli impianti di II e III generazione. Secondo le stime, con le scorie esistenti nei siti europei si potrebbe mandare avanti l’Europa per 100 anni ”, ha ribadito Fabrizio Di Amato. “ Dobbiamo lavorare molto culturalmente, rappresentando alle persone i vantaggi e anche i rischi, spiegando loro anche come sono stati mitigati. Ora la politica deve dire dove vuole arrivare nel 2050 e poi lasciare che l’industria utilizzi le soluzioni tecnologiche esistenti, siano le rinnovabili o anche il nucleare ”.