Premier League, Emery rinnova con l’Aston Villa fino al 2029

L’Aston Villa ha annunciato che l’allenatore Unai Emery resterà alla guida dal club per i prossimi cinque anni. Arrivato nel 2022 il tecnico basco ha riportato il club inglese in Europa dopo 13 anni e in questa stagione ha conquistato la prima qualificazione in Champions League nella storia della società.  “Stiamo costruendo qualcosa di speciale qui all’Aston Villa con Unai al centro e siamo lieti che abbia firmato un nuovo accordo con il club fino al 2029. – ha spiegato il presidente Nassef Sawiris sul sito del club – Mentre ci avviciniamo al nostro storico 150° anniversario, c’è molto da aspettarsi con Unai al timone”.


A22 sulla Superlega: “L’era del monopolio UEFA e FIFA è finita”. Il comunicato

Dopo la sentenza del Tribunale di Madrid, arriva il comunicato di A22 Sport Management, la società dietro il progetto Superlega, che esulta: “Oggi il Tribunale Commerciale di Madrid 17 ha emesso la sentenza nel caso della European Super League/A22 Sports Management contro la UEFA/FIFA. Il Tribunale Commerciale ha stabilito che gli statuti UEFA e FIFA che impediscono ai concorrenti di entrare nel mercato delle competizioni internazionali per club sono illegali e incompatibili con il diritto della concorrenza dell’Unione Europea. È la prima volta che un tribunale europeo applica il quadro giuridico emesso dalla Corte di giustizia dell’Unione europea (“CGUE”) nel dicembre 2023 e la decisione è pertanto vincolante ed esecutiva in tutta l’Unione europea.

Il Tribunale commerciale ha confermato i principi giuridici stabiliti dalla CGUE e ha ritenuto che gli statuti UEFA/FIFA, che consentono di porre il veto su qualsiasi concorrente alle proprie competizioni paneuropee, sono contrari al diritto dell’Unione europea.

– La Corte ha specificamente affermato che “la UEFA e la FIFA hanno abusato della loro posizione dominante […] attribuendosi la discrezionalità di proibire la partecipazione a competizioni alternative” e “impediscono la libera concorrenza sul mercato impon endo restrizioni ingiustificate e sproporzionate”.

– In conclusione, la Corte ha ordinato a FIFA e UEFA di “cessare la condotta anticoncorrenziale”, “proibire la sua futura ripetizione” e “rimuovere tutti gli effetti delle azioni anticoncorrenziali […] che si sono verificate prima o durante la durata del procedimento””


Inter, Lautaro: “Il primo anno ho pensato di andarmene. Milano è casa mia”

Un Lautaro Martinez senza peli sulla lingua si è concesso in una lunga intervista a Dopcast, il vodcast di Diletta Leotta per “Mamma Dilettante”. Il capitano e bomber dell’Inter si è presentato insieme alla moglie Agustina Gandolfo in una sorta di intervista doppia sulla vita a Milano e in nerazzurro della coppia. Nessuna risposta diretta sul rinnovo di contratto che l’argentino sta trattando con i nerazzurri, ma l’ennesima indicazione su come il legame con il club e con la città di Milano sia fortissimo.

HO PENSATO DI ANDAR VIA – “Il primo anno in Italia e all’Inter c’era Icardi. Giocavo poco, ho pensato anche di andare via e tornare in Argentina. Ero abituato a giocare sempre. È stato complicato, ma l’Inter mi ha dato una grande mano. Sempre”.

BAMBINO – “Avevo un carattere forte. Quando perdevo passavo ore e ore a non parlare con nessuno, neppure con lei e con i miei genitori. Agus c’è stata sempre, poi sono cambiato con la nascita dei miei figli. Quando torno a casa divento un altro. Ho capito che questo è uno sport, io gioco sempre per vincere chiaro, ma lascio tutto al campo. Il giorno dopo se ho perso in campo mi alleno di più, ma il tempo che passo con i miei figli devo dare loro il 100% e non il 70% perché perdo o pareggio”.

IL RIGORE CON L’ATLETICO – “Come sono tornato a casa dopo quel rigore sbagliato? Incazzatissimo”.

MILANO – “Milano è casa mia. Dal primo momento l’ho sentita così. Ho sentito da subito il calore dei tifosi e l’aiuto di chi lavora nel mondo Inter, per me è stato fondamentale. Mi sono sentito amato dal primo giorno”.

I PROBLEMI FISICI – “Lo scorso anno è stato impegnativo. Faticoso. Avevo un problema alla caviglia, non ho fatto il Mondiale che volevo e dovevo decidere se operarmi o no. Non volevo più prendere antidolorifici e pasticche. Dopo la finale di Champions, siamo andati in Grecia. Ho spento il cellulare e mi sono riposato. Poi è nato Theo”.

MILITO FONDAMENTALE – “Quando ero al Racing avevo tre proposte dall’Europa. L’Inter era la più interessata, la più concreta. Ho parlato tantissimo con Milito, Diego mi ha consigliato di venire qui. Parliamo sempre ogni settimana, è un grande amico che mi ha dato il ‘calcio'”.

STELLA O CHAMPIONS? “Tu che pensi? Beh, Champions League. Ovvio che mi farebbe piacere la stella Michelin, ma non c’è paragone. Se avessi già vinto una Champions, sceglierei comunque di vincere ancora una Champions”.


Atalanta, amaro De Roon: “Non giocherò l’Europeo”

Marten de Roon non giocherà gli Europei. Una delusione enorme per il centrocampista dell’Atalanta, che ha vissuto una settimana a dir poco sulle montagne russe: “Non riesco ad immaginare una settimana nella mia carriera, o nella mia vita, che ha avuto così tanti alti e bassi. Persa la coppa Italia, non riuscire a giocare la finale, vincere l’Europa League. In quell’ultimo stato euforico, ho passato molto tempo con lo staff medico ma a quanto pare non potrò giocare gli Europei. Me ne farò una ragione, guarderò la squadra e i miei amici da tifosi, ma per ora è una giornata molto dura. Hup Holland, hup”.


ADL: “Conte al Napoli? Prossimi 10 giorni decisivi…”

Presente oggi a un convegno sul tema del razzismo tenuto a Trentola Ducenta, Aurelio De Laurentiis ha commentato così le indiscrezione su Antonio Conte: “Non è che non voglio dire nulla – ha dichiarato il presidente del Napoli- è che non posso dire nulla perché i prossimi dieci giorni saranno decisivi dopo aver fatto tutte le opportune, necessarie, valutazioni. Non deve vincere il tifo ma l’equità del ragionamento”.


Cannavaro esulta: “Sapevo che la salvezza era difficile, ma non impossibile”

“Dal primo giorno sapevo che sarebbe stato molto difficile salvarci, ma non impossibile. Abbiamo lavorato tanto con una squadra in emergenza e non è stato facile – ha commentato Cannavaro a Sky -. I ragazzi hanno dato tutto, senza mollare mai. Abbiamo cercato di portare idee e tranquillità. Questo è il calcio, retrocede una squadra che ti mette in difficoltà col palleggio e le idee come il Frosinone e sicuramente dispiace”.
Una salvezza costruita nelle ultime giornate: “Già dal Bologna si vedeva che la squadra era reattiva, motivata e concentrata. Le difficoltà di fare risultato in casa sono state evidenti, ma la sfida del Dall’Ara mi ha dato consapevolezza che con questi ragazzi si poteva lavorare su idee e concetti”.
Il futuro di Fabio Cannavaro ora è da scrivere: “Mi sono giocata questa opportunità, il mio contratto è di cinque partite. Le esperienze all’estero mi hanno fatto crescere, l’esperienza negativa a Benevento sembrava avermi fatto chiudere. Ho avuto questa opportunità e me la sono giocata, ringraziando la società. Io avevo solo l’obiettivo di salvarci, quello che succederà da domani vedremo”. Nelle cinque partite con Cannavaro l’Udinese è rimasta imbattuta facendo reagire una squadra coinvolta nella lotta salvezza quasi in maniera inaspettata: “Ho dovuto lavorare molto sulla testa perché come qualità non sono giocatori da lotta salvezza. Quest’anno le tante assenze hanno complicato le cose, anche questa sera. E’ stata una emergenza continua e l’aspetto psicologico è stato fondamentale. Davis ha fatto gol da infortunato”.