Il ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica (Mase), tramite la Commissione Tecnica Via (Ctvia) ha dato una discreta mazzata alla propaganda di Matteo Salvini annunciando la richiesta di ben 221 integrazioni da presentare al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, dichiarato più volte "definitivo".
Delle 221 richieste, 66 sono relative alla Valutazione di incidenza sui siti della Rete Natura 2000 e su tutte le componenti ambientali più rilevanti e riguardano procedure Via e Vinca. I proponenti dovranno rispondere entro 30 giorni.
Il ministro Pichetto Fratin ha subito cercato di smorzare le polemiche: "Nella definizione del testo della richiesta di integrazione che è atto tipico della prima parte di ogni procedimento di valutazione di impatto ambientale, si è tenuto conto, come di consueto, anche di elementi tratti dai contributi dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e di soggetti non pubblici aventi diritto, per legge, ad esprimersi.Nella giornata di lunedì 15 aprile, entro il termine stabilito dalla legge, la Commissione Via-Vas del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha approvato e trasmesso alla società Ponte sullo Stretto di Messina spa la richiesta di integrazioni sulla istanza presentata da quest’ultima lo scorso 26 febbraio. Con questa istanza, si è dato avvio, ai fini del relativo aggiornamento e completamento, alla procedura di valutazione di impatto ambientale relativa all’opera. Il procedimento avviato con l’istanza del 26 febbraio scorso si connette, per un verso, a quello iniziato nel 2011, e, per altro verso, alla nota che la presidenza del Consiglio dei ministri ha trasmesso alla commissione Ue l’8 novembre 2023, con alcuni chiarimenti riguardo alla Via e alla Vinca".
Di tutt'altro avviso la posizione di Italia Nostra, Kyoto club, Legambiente, Lipu, Man, Wwf e dei comitati cittadini di Messina:
"Oggi si apre la Conferenza dei servizi ma è una falsa partenza e siamo già alla farsa. È confermato: il progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina non sta in piedi, i Sindaci ne traggano le conseguenze. La grande novità di oggi è che, dopo 21 anni di studi e di progettazioni inconcludenti sono 178 le richieste di integrazione al cosiddetto Progetto Definitivo 2024 pubblicate sul portale on-line Via-Vas da parte della Commissione Tecnica Via (Ctvia), del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica.Ciò attesta l’impossibilità di approvare un Progetto (non) Definitivo e il fatto che passare al Progetto Esecutivo e aprire i cantieri, prima dell’estate o entro fine anno, sia semplicemente una chimera. A questo punto i proponenti si dovranno arrampicare sugli specchi per rispondere alla Ctvia entro 30 giorni e i successivi 30 il pubblico potrà controdedurre".
Questo, al riguardo, il comunicato stampa del comitato "TITENGOSTRETTO", a firma della presidente Rossella Bulsei:
"È di poche ore fa la richiesta di integrazioni a firma del Coordinatore Sottocommissione VIA avv. Paola Brambilla da parte della commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale – VIA E VAS del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica con la quale, “a seguito delle attività di analisi e valutazione della documentazione tecnica pervenuta, visto il contributo tecnico pre-istruttorio fornito da ISPRA secondo la Convenzione in essere con il MASE, viste le osservazioni pubblicate e quindi esaminate ai fini della formulazione della presente richiesta di integrazioni nei termini di legge, la Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale – VIA e VAS, al fine di procedere con le attività istruttorie di competenza, alla luce di quanto stabilito al comma 6 dell’art. 3 del D.L. 35/2023 come convertito in Legge 58/2023 e dall’art. 185 del D.Lgs. 163/2006, ritiene necessario richiedere le integrazioni documentali e istruttorie”.Le richieste di integrazione riguardano il quadro programmatico, quadro progettuale, aspetti progettuali, cantierizzazione, gestione delle materie, vulnerabilità del progetto a rischio di gravi incidenti o calamità, il quadro ambientale: 155 richieste di integrazione.
- Valutazione di Incidenza (VIncA): 66 richieste di integrazione.
- Piano di Utilizzo delle Terre (PUT): 16 articolate richieste di integrazione.
- Verifica di ottemperanza (VO): 2 richieste di integrazione.
In 42 corpose facciate, il documento sembrerebbe smontare il progetto e di fatto lo cassa punto per punto. I termini di legge consentono 30 giorni per fornire i chiarimenti richiesti prorogabili su richiesta della società proponente. Alla luce di quanto comunicato dal MASE sono inevitabili alcuni interrogativi.Proprio oggi 16 Aprile 2024, si è aperta la Conferenza dei Servizi istruttoria, ha senso una conferenza dei servizi su un progetto che è stato -di fatto- respinto dalla Commissione per la Valutazione d’Impatto Ambientale? E se il progetto va ragionevolmente riscritto realizzando tutti gli studi e le prove mancanti, saranno sufficienti solo 30 giorni? Gli amministratori convocati a detta Conferenza potrebbero chiederne la sospensione?Il Comitato Titengostretto, sulla scorta di quanto comunicato e preso atto della mole e della rilevanza della richiesta di integrazioni del Mase, considerato quanto ad oggi è stato posto in essere, chiede inoltre se non sia consequenziale a questo punto, la chiusura immediata degli info-point di Villa San Giovanni e di Messina e la sospensione del vincolo preordinato di esproprio e servitù comunicato in data 3 Aprile u.s., in quanto decaduto, sostanzialmente, il progetto definitivo che avrebbe dovuto portare alla eventuale dichiarazione di pubblica utilità di fabbricati e terreni. Se il progetto è da rifare, i cittadini hanno il diritto di avere immediatamente svincolate le loro proprietà da un gravame inesistente".
Naturalmente, anche le opposizioni non potevano non accorgersi di quanto accaduto. Questo è il commento di Giuseppe Conte:
"Dal ministero dell’Ambiente arriva un macigno sul progetto del Ponte sullo Stretto, con più di 200 richieste di integrazione da parte del Ministero dell'Ambiente, che corrispondono a altrettante lacune.È la conferma di quanto avevamo preannunciato ieri a Messina, dove ho incontrato rappresentanti di associazioni e cittadini che si oppongono al progetto. Ho esposto la nostra posizione: il nostro non è un no “ideologico”. È il no di chi non può accettare che un Governo nazionale, di fronte alle gravi carenze infrastrutturali della Sicilia e della Calabria, risponda con uno slogan propagandistico, con un progetto vecchio, risalente al 2011/2012, pieno di falle sul piano ingegneristico, ambientale, trasportistico e finanziario.Presidente Meloni, ministro Salvini: basta con gli spot elettorali. Meno promesse e più serietà nell’affrontare i problemi veri dell’Italia".
E Salvini, principale sponsor del ponte sullo Stretto, che cosa ha detto? Nulla. Oggi era impegnatissimo a polemizzare contro Richard Gere e i musulmani. Resta anche da capire - e qui Salvini avrebbe potuto essere d'aiuto - come sia possibile l'aver annunciato il via alle procedure di esproprio, quando il progetto del ponte sullo Stretto, come confermato da una struttura che è parte del MASE, è tutt'altro che definitivo.