Luigi Di Maio ha annunciato che questa settimana inizia la discussione per "riorganizzare" il Movimento 5 Stelle a livello nazionale, per stabilire come gestire le alleanze con le liste civiche nei Comuni e come far "crescere" i politici grillini iniziando dalla base... con l'elezione a consiglieri comunali.

Insomma, Di Maio, Casaleggio e Grillo hanno deciso che è giunto il momento che il "MoVimento" diventi Partito.

Le discussioni inizieranno sulla piattaforma Rousseau, continueranno nei gruppi parlamentari, si sposteranno sul territorio in tutte le regioni italiane per poi essere sintetizzate in una ulteriore assemblea parlamentare che è già prevista per giovedì 4 aprile alle ore 17.

Infine, la votazione finale sulla piattaforma Rousseau.

Naturalmente, il "direttorio" - chiunque ne faccia parte oltre a Di Maio, Casaleggio e Grillo - ha già ampiamente deciso quale debba essere la nuova organizzazione del Partito 5 Stelle. Le "discussioni" di cui Di Maio parla sono semplicemente la comunicazione del nuovo assetto organizzativo già deciso dai vertici che gli attivisti dovranno semplicemente confermare.

Questo è ciò che nel movimento grillino è sempre accaduto in passato  e, tanto più, accadrà nei prossimi giorni. Inutile aggiungere che il voto di approvazione sulla piattaforma Rousseau è già ampiamente scontato.

Da vedere però come sarà percepita la novità da alcuni big o ex tali ancora legati al "MoVimento" come, ad esempio, Alessandro Di Battista, sparito da settimane dalle cronache della politica. La sua assenza è dovuta anche alle novità che a lui sono già state descritte in toto e che noi conosceremo solo tra un paio di settimane? Non è da escluderlo.