La morte per avvelenamento da plutonio di Alexander Litvinenko, un ex-agente del KGB, colpevole di aver criticato il Cremlino, fu "probabilmente approvata" da Vladimir Putin e da Nikolai Patrushev, capo dell'FSB, il servizio di spionaggio russo. I due esecutori materiali, Dmitry Kovtun e Andrei Lugovoi, avrebbero agito su mandato del presidente russo.

Lo rivela un rapporto di oltre 300 pagine diffuso il 21 gennaio, contenente le conclusioni di una commissione d'inchiesta nominata dal governo britannico e dal quale risultano evidenti legami fra la morte dell'ex-agente russo e i vertici del Cremlino.

Il rapporto descrive nei dettagli cosa accadde il primo novembre del 2006 all'hotel Millennium di Londra, quando Litvinenko incontrò Lugovoi e Kovtun al Pine Bar e bevve del tè verde, contenente polonio 210. I due agirono per conto di altri, non avendo alcun tipo di risentimento personale nei confronti di Litvinenko. Non sapevano nemmeno di quale tipo di veleno si trattasse e lasciarono tracce di materiale radioattivo dovunque si trovarono a passare (sedili dell'aereo, camere d'albergo, ristoranti).

Radiazioni di polonio furono riscontrate nelle tre camere d'albergo occupate da Lugovoi e Kovtun e, in particolare, nello scarico del bagno della camera 382 dell'hotel Millennium e nella 107 dell'hotel Best Western.

A inchiodare i due autori dell'avvelenamento ci sono anche le testimonianze di alcuni ex-colleghi di Kovtun, dai tempi in cui lavorava come cameriere in Germania, che, tasferitisi a Londra,  furono contattati dll russo che cercava un cuoco per preparare del cibo o delle bevande avvelenate per Litvinenko. Dato che questa ricerca non portò a nulla, fu deciso di tentare con il tè al bar dell'hotel Millennium.

Il coinvolgimento di Putin e di Patrushev risulterebbe anche da documenti, non resi pubblici, forniti a Robert Owen, capo della commissione d'inchiesta, dall'MI6, il servizio segreto britannico. Importanti sono anche le motivazioni che avrebbero condotto all'omicidio dell'ex-agente. I vertici russi avevano timore di quello che Litvinenko, che aveva cominciato a lavorare per i servizi inglesi, avrebbe potuto rivelare ed in parte aveva già rivelato.

All'interno dell'FSB, Litvinenko era considerato un traditore, per aver accusato il servizio di avere contatti con la mafia e di aver compiuto nel 1999 gli attentati, che scaterano la guerra in Cecenia. Poco tempo prima di morire, accusò Putin di pedofilia e di essere responsabile dell'assassinio di Anna Politkovskaya.

Andrei Lugovoi è attualmente un membro della Duna, il parlamento russo, ed ha ricevuto da Putin una medaglia "per i servizi resi alla patria". 

Kovtun e Lugovoi sono accusati di omicidio dalla polizia britannica, ma il Cremlino ha respinto la richiesta di estradizione.