La vice primo ministro ucraino, Iryna Vereshchuk, ha detto che 45 autobus sono diretti a Mariupol dopo che il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) ha confermato che la Russia ha accettato di aprire un corridoio umanitario per consentire l'evacuazione di una parte dei civili ancora prigionieri dei bombardamenti russi che hanno praticamente raso la suolo la città portuale sul mar d'Azov.

Da Ginevra, anche il CICR ha a sua volta confermato che il convoglio era in viaggio verso la città assediata, invitando entrambe le parti a concordare i termini esatti per il passaggio sicuro dei civili.

"Per motivi logistici e di sicurezza, saremo pronti a guidare l'operazione domani, venerdì, a condizione che tutte le parti accettino i termini esatti dell'accordo, inclusi il percorso, l'ora di inizio e la durata",

ha affermato il portavoce del CICR Ewan Watson, aggiungendo che:

"è estremamente importante che questa operazione avvenga. La vita di decine di migliaia di persone a Mariupol dipende da questo".

Finora, nelle cinque settimane della guerra in Ucraina, il CICR ha guidato due evacuazioni di civili dalla città di Sumy. 

Giovedì, pertanto, a Mariupol continuano i combattimenti, con le forze ucraine che hanno ancora il controllo della città.

E nonostante Mosca abbia affermato che avrebbe ridimensionato la propria attività militare intorno alla città di Chernihiv, i bombardamenti sono invece proseguiti, così come il lancio di missili.

E secondo fonti di intelligence occidentali, si definiscono probabili nuovi pesanti combattimenti anche nella periferia di Kiev, già a partire dai prossimi giorni perché le truppe russe continuano a mantenere le posizioni a est e a ovest della capitale, mentre solo un numero limitato di unità si è finora ritirato.

Il segretario della Nato, Jens Stoltenberg, parlando stamani con i giornalisti a Bruxelles ha dichiarato che le forze russe non si stanno ritirando, ma si stanno raggruppando, aggiungendo che la Nato si aspetta ulteriori azioni offensive.

"La Russia sta cercando di riorganizzarsi, rifornirsi e rafforzare la sua offensiva nella regione del Donbass... e continua a mantenere la pressione su altre città".