Ieri alla Camera si è votata la fiducia sulla legge di bilancio 2019. L'Aula ha approvato, con 330 sì, 219 no e 1 astenuto. Rispetto al passato, però, nessuna manifestazione di entusiasmo e nessuna festa in piazza per celebrare l'evento... e neppure via social Lega e 5 Stelle hanno gonfiato il petto per annunciare l'avvenuto primo passo verso il cambiamento tanto atteso dagli italiani.

E c'è da capirlo! Infatti, quello che è andato in scena alla Camera è stato praticamente puro teatro. Infatti, i provvedimenti cardine della manovra - revisione della Fornero e reddito di cittadinanza - non sono stati illustrati alla Camera e non è stato detto in che termini, in relazione alla platea dei beneficiari e al denaro destinato, potranno impattare sui conti pubblici.

Il motivo? Perché neppure il Governo lo sa. Infatti, Conte e Tria stanno trattando con la Commissione Ue il rapporto deficit/Pil che l'Europa può ritenere accettabile per evitare la procedura d'infrazione nei confronti del nostro Paese.

La cifra del 2,4% pretesa da Salvini e Di Maio deve essere ritoccata almeno di quasi mezzo punto per sperare che a Bruxelles si possa digerire la manovra di bilancio dell'Italia per il prossimo anno. E non è detto che tale ridimensionamento sia sufficiente. Ma nel caso Conte e Tria riescano ad accordarsi con la Commissione su questa percentuale, da dove arriveranno poi le coperture per le promesse elettorali di 5 Stelle e Lega, che entrambe le forze politiche pretendono di far partire immediatamente e contemporaneamente sin dai primissimi mesi del 2019?

In questo momento, a 3 settimane dalla fine dell'anno (2 se si considerano le vacanze di Natale), l'Italia non conosce ancora quali saranno i contenuti cardine della legge di bilancio per il prossimo anno, quale impatto avranno sui conti, chi interesseranno e quali saranno, in concreto, i proclamati investimenti pubblici.

Una figuraccia colossale mascherata dalla propaganda delle forze di maggioranza che, finora, hanno nascosto le loro difficoltà utilizzando i propri "cavalli di battaglia" come armi di distrazione di massa. Lotta ai migranti, alla casta, ai corrotti... Tutti argomenti quasi a costo zero che sono stati spacciati come risolutivi per migliorare le condizioni degli italiani che, ancora, non si sono però resi conto che nel loro portafoglio, in reattà, tutto ciò non sta portando un euro in più.

È per questo che Salvini e Di Maio non hanno festeggiato la fiducia alla Camera. Persino loro si stanno rendendo conto che se non riusciranno a dar qualcosa di concreto ai loro elettori, almeno a partire da marzo, non potrà più bastare fare l'ennesimo dispetto al migrante o alla casta per raccogliere consensi.

La gente vorrà vedere il portafoglio iniziare a riempirsi. Ma Salvini e Di Maio adesso cominciano ad avere seri dubbi sul fatto di essere in grado di poterlo fare.