Giuseppe Catino è un impiegato statale con il vizio della curiosità, un naturopata, un ex prestigiatore professionista.


Per lui la vita è un gioco di prestigio, con trucchi da imparare e da svelare. Nella sua esistenza la fame per la scoperta è stato un motore instancabile, che lo ha portato a compiere svariate esperienze, da cui ha sempre avuto cura di estrarre il meglio.

Questa sua caratteristica è presente sia nel suo quotidiano, che nei suoi studi. Catino confessa di essere un vorace lettore e di apprezzarli in modo particolare in quanto inestimabili nel loro valore intrinseco.

Da qui la sua decisione di mettere la firma su un testo suo, dal suo punto di vista, parlando un po’ di sé, ma allo stesso tempo sviluppando un vero e proprio “saggio sulla coppia”.

D’altronde è sempre la sua frase di rito, sin da quando era bambino: “Ho qualcosa da dirvi”. 

La felicità e l’individuo
Nel suo resoconto Giuseppe Catino non dimentica di porre come nodo gordiano dell’esistenza il rapporto con l’Io e come abilità fondamentale per il raggiungimento della felicità il saperci giocare, come un mago fa con le carte.

Nel percorso che porta a vivere la vita di coppia, l’ Amore è il cardine, ma non può manifestarsi a dovere, se prima non viene trovato nel proprio Ego, il quale deve essere a sua volta superato, levigato sapientemente e alleggerito, per poter arrivare a dire, come fece Ulisse per sconfiggere il ciclope: “Il mio nome è Nessuno”, in modo da aprire le porte alla coscienza. 

La felicità è una missione da perseguire, un dovere, dal quale non si può e non si deve prescindere. 

Bisogna trovarla e realizzarla in prima persona, perché il suo potere si ripercuota in ogni ambito della vita, compreso il rapporto di coppia. 

Nella sua particolare analisi l’autore riporta la sua conoscenza in ambito astrologico, rifacendosi in particolare alla dottrina dell’ “Astrologia Vibrazionale”, che indaga sulla natura stratificata della realtà, a livello appunto di vibrazioni. Questa pratica punta a liberare il potenziale inespresso, tramite strumenti e sessioni di meditazione mirate, tenendo in considerazione i temi natali e le energie individuali. Tra le sue ispirazioni principali risaltano i nomi di Eckhart Tolle, Georges Ivanovič Gurdjieff, Pëtr Dem'janovič Uspenskij e Jiddu Krishnamurti.

Il rapporto di coppia e l’ipnosi collettiva 
Solo una volta sistemato il rapporto con se stessi, si è pronti ad affrontare quello col prossimo.

Nella società in cui viviamo ci sono diverse trappole da saper disinnescare per uscire dall’ipnosi collettiva. Per non essere più vittime di catene famigliari, paure, ferite, strutture dell’ego e programmi inconsci, dettati dalla collettività. Una gabbia che deve essere sfondata, per uscire dallo stato di addormentamento.

Per quanto riguarda la vita di coppia l’analisi parte dall’esperienza personale di Giuseppe Catino, il suo matrimonio e la sua separazione vengono portate come esempio di concetti fondamentali, come le differenze complementari dei sessi, i bisogni principali che caratterizzano questo tipo di unione, il gioco dei ruoli, i principi cardine che sorreggono il rapporto, la complicità e l’abilità nel saper affrontare le crisi.

Nel suo percorso traccia un arco che parte dal principio dell’infatuazione, trattando l’importanza di saper riconoscere l’anima gemella, distinguendo le varie tipologie di coppie che si possono formare. Dopodiché pone l’attenzione sul sapersi districare nella vita di coppia e infine conclude la sua disamina introducendo il processo di separazione, sia nel tentativo di salvataggio, che in quello di chiusura. 

L’universo come sempre è un alleato prezioso, in cui si può trovare buoni consigli e un’ottima guida. Ancora una volta Catino non perde l’occasione di regalare momenti di magia a chi saprà cercarla nelle sue pagine piene di Vita, sia vissuta, che studiata con la curiosità che lo contraddistingue.

Giuseppe Catino sarà a breve in uscita su Infugaedizioni.it con il suo “Uomini e donne, la magia della coppia”, per non perdere il suo libro d’esordio rimanete sintonizzati.

A detta dell’autore questo libro si è scritto da solo, ha ammesso:”mi alzavo alle 4 e mezza, ancora assonnato mi mettevo al computer, poi mi rimettevo a dormire. Quando mi svegliavo per andare a lavoro, mi ritrovavo con 30 pagine già scritte e non ricordavo di averlo fatto”.

Al momento ha in cantiere il suo secondo titolo, su cui però sta ancora lavorando. 

 


Fonte notizia: www.infugaedizioni.it