Chi sono i nemici? L’Unione Europea e i mercati finanziari. Pertanto l'Italia è solo un servitore fedele dell’Unione Europea, del Fondo Monetario Internazionale, della Banca Centrale Europea...

E per chi avesse ancora dei dubbi, la riprova sta nel fatto che Mattarella, "esondando, e parecchio, dai propri compiti e dalle proprie prerogative istituzionali," abbia affidato l'incarico di formare il nuovo governo ad un importante funzionario del FMI, "noto tagliatore di servizi pubblici e di welfare, dandogli il compito di rassicurare i mercati, difendere la fedeltà all’euro e all’Unione Europea".

Questa è una ricostruzione che non piace delle ultime vicende politiche in Italia? E allora se volete protestare, fatelo con l'Unione Sindacale di Base, perché questa è una sintesi della loro analisi.

I più convinti sostenitori dell'appartenenza all'Ue non riescono più in alcun modo ad indicare quali ne siano i benefici e quali possano essere li spazi di manovra per ottenerli.

Inoltre, la sola eventualità di poter cambiare l'attuale stato di cose da parte di "forze blandamente euroscettiche ha prodotto una durissima risposta da parte della finanza europea e internazionale, che ricorda da vicino quanto accaduto al popolo greco dopo che si era espresso per il no al memorandum della Troika."

La riprova nel comportamento di Mattarella: "A conferma di quali sono i reali interessi di chi comanda, le parole durissime e davvero insolite sulla bocca di un uomo sempre apparso mite e di scarso spessore..."

La soluzione? "Togliere il pareggio di bilancio dalla Costituzione e richiedere la possibilità che il popolo italiano si esprima con referendum sull’appartenenza all’Unione Europea."


L'USB non è il principale sindacato in Italia, ma ha un considerevole numero di iscritti, è diffuso su tutto il territorio nazionale e dialoga con milioni di lavoratori e, indirettamente, con le loro famiglie. Rappresenta l'Italia più arrabbiata che non trova però uno "sfogo" politico in un partito di area... viste le origini di quel sindacato.

In ogni caso, ed è questo il significato dell'articolo, al di là di quello che le logiche finanziarie ed economiche possano suggerire a commentatori, politici e rappresentanti delle istituzioni per analizzare i bisogni dell'Italia, c'è anche una "logica sociale" la cui esistenza, se non ignorata, è spesso dimenticata o posta in secondo piano.

Ed è una logica semplice, efficace, ineludibile, che si basa su un concetto molto banale, che finisce per fotografare un Paese con le sue istituzioni inermi, con le mani legate, solo parzialmente in grado di soddisfare le richieste e i bisogni di chi vi risiede.

Anche se nei salotti televisivi e non, nelle segreterie dei partiti e nelle Aule parlamentari si discute del fatto che sia impossibile uscire dall'Euro e dei danni che ciò causerebbe, l'opinione di chi la pensa in maniera del tutto diversa prende sempre più piede e si allarga.

Quindi, che cosa significa tutto questo? Che l'aver impedito di far nascere un governo che in Europa avrebbe realmente sbattuto i pugni, con la possibilità - non la certezza - che "forse" qualcosa in futuro sarebbe potuto cambiare, non farà che dare ulteriore forza a chi vuole uscire dall'Unione europea. L'esatto opposto di ciò che si voleva ottenere.