Il segretario generale della Cei Nunzio Galantino, ha tenuto una conferenza stampa, nella Sala Marconi della Radio Vaticana, per illustrare le iniziative promosse dalla Chiesa italiana in occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2018, che si celebrerà domenica 14 gennaio.

Particolare risalto, nelle parole di Galantino, è stato dato al modo in cui il problema dei migranti è affrontato dalla politica.

«Il clima non è dei migliori, purtroppo l’immigrazione rischia di essere declassata a merce elettorale. Manca la possibilità di un confronto sereno, di un dialogo sulle ragioni di chi vuole o non vuole fare qualcosa.

Il rispetto dell’autonomia della politica non può impedire alla Chiesa di annunciare il Vangelo, tutto il Vangelo, anche quello dove c’è scritto: "Ero forestiero e mi avete ospitato". O stiamo su questa linea, o stiamo fuori.

Sta a chi governa decidere le strategie e i livelli di intervento... Noi dobbiamo fare la nostra parte e, come ogni cittadino, il credente è chiamato a vigilare su chi ci governa.»

La posizione della Cei su come la politica affronti il problema migranti è stata ripresa dallo stesso Galantino anche in una successiva intervista al Gr di Radio1: «Viene meno il clima per ragionare con serenità. Tutto sta andando a finire nel tritacarne del tifo da stadio, del tifo curvaiolo. Finché ci sarà un profugo, un migrante, la Chiesa, il credente, non potranno darsi pace.»

Il segretario generale della Cei ha poi allargato il discorso sui temi della prossima campagna elettorale, per quanto riguarda i vescovi italiani, conversando con i giornalisti dopo la conferenza stampa: «La gente ha bisogno di sentire promesse, ma che siamo realizzabili. La Chiesa è d’accordo con ciò che pensa la gente comune, che fatica oggi a guardare prospettive di futuro per la propria vita e i propri figli.

Servono politiche familiari reali, credibili, vere, affinché la famiglia fondata su padre, madre e figli non smetta di esistere, ma abbia la possibilità di svilupparsi. La denatalità oggi sta diventando un dramma e va contrastata attraverso una politica economica e fiscale veramente seria.

Rischiamo di essere demagogici, se non troviamo gente che si impegni sul serio su questi temi, attraverso proposte realizzabili.»