Dopo una settimana, mercoledì mattina all'alba, la Commissione Bilancio della Camera ha finalmente concluso l'esame degli emendamenti della legge di Bilancio 2023, indicandone come relatori, Paolo Trancassini, Roberto Pella e Silvana Comaroli.

"È stata complicata - ha dichiarato un ottimista Trancassini - ma alla fine siamo riusciti ad approvarla, credo dando anche il giusto spazio alla dialettica parlamentare, ai gruppi politici. Mi sembra che il dibattito sia stato molto molto ampio e alla fine la manovra è stata migliorata, i partiti hanno aggiunto qualcosa". 

Pertanto, il sito della Camera ha cambiato nuovamente il calendario informando che i lavori dell'Assemblea non riprenderanno  oggi, bensì giovedì 22 dicembre alle ore 8, con votazioni non prima delle 11... ovviamente con l'esame del disegno di legge: Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025.

Visti i tempi, è quasi certo che la legge verrà approvata venerdì con un voto di fiducia, dopo una parvenza di discussione dovuta per salvare le apparenze. Ma non bisogna dimenticare che, ancora una volta, il Senato non potrà apportarvi alcuna modifica e si dovrà quindi limitare a prendere atto di quanto è stato deciso alla Camera, perché non ci sono i tempi per ulteriori passaggi parlamentari... scatterebbe infatti l'esercizio provvisorio con una conseguente perdita di credibilità sui mercati.


Tra i provvedimenti contestati, è stato confermato l'annullamento della App18. Al suo posto sono previsti due nuovi bonus da 500 euro: uno è assegnato in base al reddito, l'altro in base al merito. La "Carta della cultura Giovani", questo il nuovo nome scelto per la ex App18, sarà disponibile nell'anno successivo a quello del compimento di 18 anni per coloro che appartengono a nuclei familiari con Isee fino a 35mila euro, e per chiunque si sia diplomato con 100 centesimi. 

Da notare pertanto che chi si sia diplomato con 99 centesimi ed appartenga ad un nucleo familiare il cui reddito è di 35.001 euro non avrà la possibilità di accedere ai 500 euro. Inoltre, se uno è in grado di ottenere 100 centesimi, perché allora non dare la possibilità a chi non vi è riuscito di apprendere ciò che non sa, favorendolo con la Carta della cultura Giovani?


In Commissione è stato dato anche il via libera all'emendamento a firma Foti (Fdi) che consente gli abbattimenti di fauna selvatica per motivi di sicurezza stradale anche in aree protette e in città. Un emendamento inserito all'ultimo momento. La proposta prevede che tra le zone in cui si può procedere agli abbattimenti siano comprese le aree protette e le aree urbane, e che i piani di abbattimento non siano più attuati dalle guardie venatorie, ma direttamente dai cacciatori sotto il coordinamento delle polizie locali, con gli animali uccisi che potranno essere destinati al consumo alimentare. 

Così il verde Bonelli ha commentato la decisione: 

"Alle 6.45 di questa mattina la maggioranza di destra , violando regole e intese sui lavori tra maggioranza e opposizione, ha approvato l'emendamento che introduce nella manovra economica la caccia a tutte le specie animali nei parchi e nelle città ad ogni ora ed in ogni periodo.La norma consentirà l'abbattimento di specie protette dalla UE, non riguarda solo i cinghiali, come lupi, orsi, volpi e altro in totale violazione della direttiva Habitat e dell'art.9 della costituzione. Hanno deciso l'abbattimento di animali protetti in aree vietate alla caccia per fare un favore alla lobby venatoria e delle armi.Daremo battaglia in Parlamento ma il nostro esposto all'Unione Europea e' già pronto perché siamo convinti che l'Italia sarà messa in mora con l'avvio di una procedura d'infrazione contro il governo italiano.E' vergognosa l'arroganza con la quale la maggioranza di destra ha proceduto a fare approvare l'emendamento tenendolo nascosto fino alle 6 del mattino per poi presentarlo all'ultimo momento! Il partito di Giorgia Meloni ha utilizzato la finanziaria per lanciare l'aggressione alla biodiversità e alla fauna del nostro paese: vergogna!!"

Grazie a questa iniziativa, i post-fascisti paladini della sicurezza non solo provocheranno stragi di animali selvatici, ma metteranno a rischio anche la vita di animali domestici e persone. Non è propaganda, ma semplice probabilità statistica. Ma per un voto in più... questo ed altro!


Infine, i post-fascisti non hanno mancato di applicare un'ulteriore nuova stretta al Reddito di cittadinanza.

Ci ha pensato il cattolicissimo Maurizio Lupi (Noi Moderati) che ha presentato un emendamento, ovviamente approvato in Commissione, che sopprime l'attributo "congrua" dal testo della norma che prevede che i percettori del reddito decadano dal beneficio qualora non accettino la prima offerta di lavoro che in futuro, pertanto, non dovrà più essere congrua, cioè non dovrà tener conto delle esperienze e competenze maturate e neppure della distanza del luogo di lavoro dal domicilio e dei tempi di trasferimento (entro ottanta chilometri e raggiungibile in cento minuti con mezzi di trasporto pubblici).

Il cognato della Meloni e ministro dell'Agricoltura, "il" Lollobrigida, ha commentato:

"Conte di follie se ne intende, perché ne è stato protagonista per tutti questi anni nei quali l'Italia è stata messa in ginocchio, senza una strategia con una dispersione di risorse. A Conte bisogna ricordare, e l'obiettivo della legge di stabilità è questo, che bisogna redistribuire ricchezza, ma prima bisogna crearla e sostenere gli imprenditori, perché spendere soldi solo per raccogliere consenso, come lui ha fatto negli anni del suo mandato, è stato devastante per la nostra economia e adesso stiamo facendo lo sforzo per recuperare i danni che lui ha causato".

Nella stessa manovra, i suoi camerati, o patrioti che dir si voglia, hanno approvato sgravi fiscali a chi guadagna 85mila euro all'anno. C'è bisogno di aggiungere altro? Meglio di no, perché si scadrebbe nel turpiloquio.

Per Conte, l'ulteriore emendamento sul Reddito è follia, perché la congruità è un concetto fondamentale:

"Siamo sorpresi dall'incompetenza che questo governo e questa maggioranza stanno dimostrando. Hanno presentato un testo per la manovra il 15 dicembre, lo stanno riscrivendo a pezzi e lo stanno riscrivendo male. Quindi c'è un problema sia dal punto di vista tecnico di come scrivono le norme, ma anche dal punto di vista politico e culturale. L'ultimo affondo è di stanotte, con l'emendamento Lupi. Qui non riguarda solo il reddito di cittadinanza, perché dire che i più indigenti devono accettare qualsiasi proposta significa distruggere l'ascensore sociale, e questo riguarda tutti. Siamo alla follia pura, hanno fatto saltare il concetto di congruità che è un concetto fondamentale per tutelare la dignità del lavoro e degli studi". 



Immagine: Maurizio Lupi promotore dell'emendamento vendetta nei confronti dei 5 stelle per la vicenda Rolex.