"La campagna mistificatoria che sta portando avanti certa sinistra ha raggiunto livelli mai visti prima. Paolo Mieli, in pochi secondi, mette in mostra quanto sia fuori dalla realtà parlare oggi di pericolo fascismo. Da ascoltare".
Così la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, un mesetto fa introduceva la seguente dichiarazione rilasciata dal giornalista, direttore, scrittore, storico, conduttore tv, ecc... Paolo Mieli:
Ad ottobre la marcia su Roma non ci sarà, ma è probabile che il presidente della Repubblica darà l'incarico di formare un nuovo governo ad una persona che fino a qualche anno fa dichiarava pubblicamente che Benito Mussolini, quel Benito Mussolini, era il suo politico di riferimento.
Quel Benito Mussolini, proprio sul finire dell'ottobre 1922, ricevette dal re l'incarico di dar vita ad un nuovo governo. Proprio cento anni fa... vedi un po' il caso. Sappiamo come è andata a finire.
Al di là della propaganda scelta dal Pd, che insiste sull'anima nera della Meloni e del suo partito invece che sottolineare i propri programmi, c'è da credere che consapevolmente o meno (questo non lo possiamo sapere), al di là di ciò che sostiene o si auspica Mieli, Giorgia Meloni sia una fascista e il fatto che lei possa indirizzare le politiche dell'Italia, non solo è preoccupante, ma è soprattutto allarmante.
Qual è il problema che Mieli e molti come lui sembrano o fanno finta di non vedere o di non capire? Che per Meloni e i dirigenti del suo partito sia normale non tanto proporre politiche che permettano alle persone di scegliere ciò che è meglio per loro, ma di imporre politiche che per Meloni e FdI siano le più adatte... secondo il loro punto di vista.
Che cosa accadrà? Lo spiega Ignazio Silone nella Scuola dei dittatori. Con la scusa che certe leggi debbano esser migliorate o che ne venga garantita la piena applicazione finiranno per esser riviste e finiranno per essere inapplicabili. La legge sull'aborto sarà una delle prime ad essere "migliorate". Le "lobby" gay potranno dimenticarsi le unioni civili, ecc.
Da una che "da giovane" idolatrava Mussolini e che "da vecchia" indica Orban come modello, che cosa ti vuoi attendere?
Imporre agli italiani ciò che piace a Meloni per Mieli non è fascismo? E allora chiamiamolo melonismo... ma la sostanza non cambia, che Mieli riesca o meno a comprenderlo.